Lombardo, decreti a favore di Oikos| “Toti parte attiva per la revoca” - Live Sicilia

Lombardo, decreti a favore di Oikos| “Toti parte attiva per la revoca”

Ascoltato il deputato regionale Anthony Barbagallo e i due funzionari che firmarono l'ampliamento della discarica. La decisione arriverà il 17 settembre prossimo.

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CATANIA – Ultima udienza prima della discussione definitiva che avverrà a settembre. Ascoltato il deputato regionale Anthony Barbagallo e i due funzionari della regione siciliana che trattarono il decreto di ampliamento della discarica in contrada Tiritì gestita dalla Oikos di Domenico Proto. Il decreto che autorizzava l’ampliamento della discarica di Tiritì a Misterbianco fu emesso perché era necessario mettere mano al problema dei rifiuti in assenza di soluzioni alternative. “Anche se hanno revocato i miei atti – dichiara Lombardo alla fine dell’udienza quando rende dichiarazioni spontanee – il sistema di smaltimento in discarica continua ad essere quello utilizzato attualmente in Sicilia”. La revoca del 2014 fatta dalla Giunta Crocetta è successiva alla mozione presentata dal deputato regionale Anthony Barbagallo, il quale afferma in udienza di aver condiviso la “regia comune” della mozione con l’onorevole Toti Lombardo. “Il partito dei Siciliani ha avuto un ruolo nella trattazione dell’iter parlamentare – afferma Barbagallo – ci siamo visti anche per discutere e Toti ha fatto anche un’interrogazione per sollecitare la giunta regionale”.

I decreti emessi dalla giunta presieduta da Raffaele Lombardo in favore della Oikos sono due: uno del 2009 che autorizza l’ampliamento del sito denominato “Valanghe d’Inverno” ; e un altro del 2010 che autorizza la messa in opera di un bioreattore a Tiritì. Entrambi i burocrati che li hanno firmati – presenti a testimoniare in udienza – dichiarano di avere fatto solamente un mero controllo formale dell’atto. Le responsabilità sono tutte ascrivibili all’architetto Gianfranco Cannova, responsabile del procedimento e attualmente sotto processo a Palermo.

Natale Zuccarello e Sergio Gelardi erano tutti e due freschi di nomina quando trattarono l’argomento. “Io mi sono occupato sempre di Turismo – dichiara in udienza il dirigente della regione Gelardi – in quel momento fui nominato al Dipartimento Acque e Rifiuti”. Zuccarello riferisce invece di aver firmato il decreto a seguito di errori di stampa nella prima versione. Tuttavia i due riferiscono di non aver avuto alcuno scambio di vedute sull’argomento con i vertici politici. Insomma, anche se nominati dalla giunta regionale, facevano sempre riferimento al dipartimento d’appartenenza. Il potere di nomina era un caposaldo dell’azione di governo di Raffaele Lombardo, proprio il nome di Zuccarello era emerso nella polemica tra Totò Cuffaro e Giovanni Pistorio. Circostanza rievocata dal pm Rocco Liguori che ricorda come Cuffaro si lamentasse del fatto che le nomine venissero fatte tutte da lui (Lombardo nda).

La decisione arriverà il 17 settembre prossimo, in sede di discussione si metteranno in fila gli elementi raccolti fino a oggi. Se da un lato la giunta di Raffaele Lombardo avrebbe favorito la Oikos con il decreto di ampliamento, circostanza che quindi proverebbe la disponibilità dell’azienda di smaltimento rifiuti a ricevere la segnalazione dall’ex presidente della regione per l’assunzione del cognato di Ernesto Privitera; dall’altro, l’attività parlamentare di Toti Lombardo avrebbe spinto per la chiusura della discarica. A questo bisognerà aggiungere la valutazione dell’attività “politica” perseguita da Ernesto Privitera, militante lombardiano co-imputato in questo processo. Dalle intercettazioni – ambientali e telefoniche – emerse durante il processo, viene fuori uno spaccato che non restituisce un quadro rassicurante del modo in cui vengono condotte e gestite le campagne elettorali a Catania. Consiglieri comunali in visita a casa di boss, buste da diecimila euro che girano al club de “I Pazzi” e altre dinamiche che poco hanno a che fare con la pratica democratica.

 


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