Lombardo sceglie Cuffaro | Ma si tratta dell'altro - Live Sicilia

Lombardo sceglie Cuffaro | Ma si tratta dell’altro

La conferma di Silvio
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C’è un altro Cuffaro alla Regione. Il governatore Raffaele Lombardo, con delibera del 9 gennaio scorso, ha confermato in un ruolo di grande prestigio l’altro Cuffaro. Silvio (nella foto), per la precisione, il fratello dell’ex presidente della Regione Totò. Per lui, infatti, è arrivata la proroga per ulteriori tre anni dell’incarico a vicedirettore dell’Agenzia per l’impiego.

Un incarico ricoperto dal marzo del 2008. Giusto il tempo di far insediare il neo governatore Raffaele Lombardo, e di far uscire Cuffaro dalla segreteria tecnica dell’ufficio di gabinetto dell’assessorato alla Presidenza.
Cuffaro, sindaco di Raffadali, è uno degli oltre 1800 dirigenti di terza fascia della Regione. Il suo incarico di vicedirettore dell’Agenzia per l’impiego scadeva il 31 dicembre del 2011. Ma la giunta ha affrontato l’argomento del rinnovo il 19 gennaio del nuovo anno. In quell’occasione, si legge nel testo della delibera, a chiedere la conferma di Cuffaro è l’”Assessore regionale pro-tempore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro”.

Ma chi è in quei giorni l’assessore pro-tempore al lavoro? Il 3 gennaio, infatti, erano divenute ufficiali le dimissioni di Andrea Piraino, seguite all’uscita dell’Udc dal governo regionale. Così, il ruolo del dimissionario assessore è stato ricoperto temporaneamente (finora, a dire il vero, è così) proprio dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. È lui, infatti, che “propone di confermare” Cuffaro “in detto incarico, poiché in possesso di professionalità adeguate come da curriculum accluso”. E il contratto è rinnovato “per un periodo di tempo analogo a quello precedentemente stabilito in contratto ed alle stesse condizioni economiche per quanto attiene la misura dell’indennità di posizione parte variabile”. Firmato Lombardo, appunto.

A quanto ammonta questa “parte variabile” del contratto di Cuffaro? Il contratto prevede che questa sia identica a quella prevista “per i capi di gabinetto degli assessori regionali”. Le cifre le snocciola lo stesso Silvio Cuffaro, nel curriculum allegato alla delibera. Circa 116 mila euro lordi così suddivisi: 41.807 euro di stipendio tabellare annuo, 7.354 l’anno di retribuzione d’anzianità, 7.747 l’anno di parte fissa della retribuzione, 15.493 euro di retribuzione di risultato e infine i 43.899 euro che rappresentano proprio quella indennità di posizione parte varibile che coincide con quella dei capi di gabinetto. E poi dicono che Lombardo vuole cancellare il cuffarismo…


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