Lombardo torna in aula| Gennaro: "Appoggiato dalla Mafia" - Live Sicilia

Lombardo torna in aula| Gennaro: “Appoggiato dalla Mafia”

Dopo la pausa estiva prosegue la requisitoria nel processo a carico di Raffaele Lombardo. In aula tocca al Sostituto Procuratore Gennaro. I legali dell’ex Governatore: “Nessun incontro con Di Dio”; nessun riferimento al processo da parte di Lombardo: “Agricoltura in crisi, in Sicilia vogliono rilanciare il melograno”. Granata: "Angelo Lombardo non è stato ancora rinviato a giudizio".

CATANIA – E’ tornato in aula Raffaele Lombardo. Dopo quasi due mesi lontano dai corridoi del Palazzo di Giustizia di Catania, l’ex Governatore della Sicilia, insieme ai suoi avvocati Guido Ziccone e Alessandro Benedetti ha ripreso a seguire in prima persona le ultime udienze della lunga requisitoria del processo, che si svolge con la modalità del rito abbreviato, in cui è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dall’aver favorito la famiglia di Cosa nostra dei Santapaola.

Lombardo, in linea con quanto avvenuto nell’ultima udienza, frutto di una chiara scelta della difesa, non è entrato nel merito del processo e delle accuse che gli sono mosse. Sono solo un lontano ricordo, le udienze, in cui l’ex leader autonomista difendeva senza mezzi termini punto su punto i vari aspetti dell’indagine. Più soft e spensierati, i soliti riferimenti all’agricoltura e ad alcuni simbolici frutti,  oltre all’ormai nota e amata tenuta agreste di Ramacca. “E’ un settore in crisi –  ha affermato Lombardo dopo la prima pausa del processo – anche se ultimamente in Sicilia stanno rilanciando il melograno”.

L’udienza. E’ toccato al Sostituto Procuratore Giuseppe Gennaro proseguire la requisitoria dell’accusa, durata oltre due ore, nel processo a carico del politico di Grammichele. Lombardo, attento in aula e visibilmente dimagrito, ha potuto ascoltare direttamente le dure incriminazioni che gli vengono rivolte e in cui avrebbero avuto un ruolo centrale il boss e cassiere di Cosa nostra catanese Vincenzo Aiello oltre a Rosario Di Dio, capomafia di Ramacca attualmente al 41 bis. Tra i tanti passaggi delle intercettazioni telefoniche finite nel fascicolo del processo particolare rilievo è stato dato proprio a Di Dio. Gennaro ha testualmente parlato della “Consapevolezza – riferendosi a Lombardo – di incontrare un amico si, ma pur sempre un mafioso, incontro avvenuto nel cuore della notte per evitare di essere visti, in quell’occasione – ha proseguito Gennaro durante la requisitoria – Lombardo ha chiesto e ottenuto l’appoggio di un mafioso”. Quello dell’ex Presidente della Regione Siciliana sarebbe stato “un sicuro coinvolgimento supportato da una grossa mole di prove”. Riferimenti, quelli del magistrato catanese, ad un incontro notturno tra l’allora sorvegliato speciale Di Dio e Lombardo alla vigilia di una tornata elettorale in cui l’ex Presidente avrebbe “mangiato sigarette”. Il presunto faccia a faccia tuttavia è stato smentito da uno dei legali di Lombardo, l’avvocato Alessandro Benedetti.

Tra mafia e politica si sarebbe ritagliato un ruolo fondamentale anche il geologo catanese Giovanni Barbagallo. Il professionista condannato nel rito abbreviato del processo “Iblis”, storico amico del boss Nitto Santapaola, è ritenuto dagli inquirenti il “trait d’union” tra mafia e politica. Tra i molteplici contatti tirati in ballo dal Sostituto Procuratore, a conferma del solido rapporto che si sarebbe intrecciato con Lombardo, c’è l’appoggio che quest’ultimo avrebbe sollecitato per la candidatura di Rossana Interlandi, ex assessore regionale dell’Mpa, a sindaco della cittadina calatina di Niscemi. In un’altra intercettazione il geologo venne spiato intento a parlare con il boss Aiello proprio di Raffaele Lombardo. “Questo é un cornuto – affermava con foga Aiello – che non ce n’è! Come gli ha messo due della Dda nella giunta regionale?”.

L’udienza proseguirà nel primo pomeriggio e nei prossimi due giorni in cui potrebbe arrivare, salvo sorpresa, la richiesta di pena. Fissata per il 14 ottobre invece la trattazione della posizione di Angelo Lombardo. Come confermato dai legali: “In realtà Angelo Lombardo non è stato rinviato a giudizio; ogni decisione sul punto, invero, dovrà essere assunta dal G.u.p. in esito alle discussioni delle parti che avranno inizio, verosimilmente, il 14 ottobre p.v”.

 

 

In realtà, l’on. Angelo Lombardo non è stato affatto rinviato a giudizio; ogni decisione sul punto, invero, dovrà essere assunta dal G.u.p. in esito alle discussioni delle parti che avranno inizio, verosimilmente, il 14 ottobre p.v


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