L'omertà dell'antimafia - Live Sicilia

L’omertà dell’antimafia

Si può criticare chi sbaglia, senza passare per un fiancheggiatore della mafia? Oggi sul 'Foglio' un tentativo di risposta alla spinosa domanda.

Puntualmente, anche ieri, è esploso uno scandalo in Sicilia: e puntualmente lo scandalo porta al gigantesco affare della sanità. La Regione – sottobanco, in una calda giornata di luglio, confidando nella distrazione di tutti – aveva concesso a una clinica privata di Catania di raddoppiare i posti letto e quindi i tanti milioni di euro assegnati dal servizio sanitario. Ma le faide politiche tra i gruppi che appoggiano il governatore Rosario Crocetta hanno fatto sì che la notizia esplodesse.

A poco sono servite le imbarazzatissime smentite del presidente della Regione e di altri rappresentanti del governo perché nel giro di poche ore è comparsa la prova provata che la delibera era stata approvata dalla giunta e regolarmente firmata dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Il documento, pubblicato dal sito d’informazione LiveSicilia, suona come chiassosa smentita della milionesima bugia di quell’improbabile personaggio della politica riconoscibile ormai nella parodia di Cetto Crocetto.

Ma alle fanfaronate del Pappagone di Sicilia si è abituati. Era difficile tuttavia ipotizzare che questo paludoso sistema infettasse un personaggio al di sopra di ogni sospetto: quella Lucia Borsellino, figlia di Paolo, eroe e martire dell’antimafia che Crocetta ha voluto accanto a sé per farsene pennacchio e coperchio. Un coperchio fragile perché la maleodorante storiaccia della clinica Humanitas ha finito per richiamare non solo le responsabilità del confusionario Crocetta, ma anche e soprattutto quelle di Lucia. La firma è sua.

Eppure attorno alla Borsellino è scattato però uno strano silenzio. Non solo da parte del Pd ma anche di tutti quei partiti che in questi ultimi anni si sono esercitati in prodigi di petulante moralismo. Un silenzio che pone un interrogativo non banale. Se un amministratore, arrivato ai vertici del governo regionale per i suoi meriti civili inciampa in una vicenda opaca, può o non può essere criticato apertamente? E’ giusto chiedere le sue dimissioni o c’è il rischio che Cetto Crocetto risponda, da par suo, sostenendo che chi attacca la Borsellino fa il gioco della mafia?

In questi giochi da magliaro il governatore è maestro. Ed è l’omertà che si rinnova. Per anni ha fiancheggiato la mafia. Oggi – seguendo il metoto Crocetto – l’omertà finisce per fiancheggiare l’antimafia.

 


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