L'omicidio di Mariu U Lintinisi |Condanna per Antonino Fichera - Live Sicilia

L’omicidio di Mariu U Lintinisi |Condanna per Antonino Fichera

La Corte d'Assise di Siracusa ha condannato a 16 anni il padre del boss degli Sciuto Tigna Sebastiano Fichera, assassinato in un agguato di mafia nel 2009. Per la Dda di Catania Mario Mauceri è la persona che ha accompagnato la vittima all'appuntamento con la morte.

La vendetta di famiglia
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CATANIA – Si è concluso con una sentenza di condanna il processo per l’omicidio di Mario Mauceri, freddato con alcuni colpi di pistola il 3 settembre 2009 ad Agnone Bagni. 16 anni di carcere è la pena inflitta dalla Corte d’Assise di Siracusa per Antonino Fichera, che ha escluso l’aggravante mafiosa e ha concesso le attenuanti prevalenti rispettori alla premeditazione. Il catanese fu rinviato a giudizio nel 2014 dal Gup di Catania: per competenza “territoriale” però il processo si è celebrato al Palazzo di Giustizia di Siracusa. Un lungo procedimento, nel corso del quale sono stati ascoltati i testi dell’accusa, rappresentata dal pm Andrea Ursino, e dei difensori Salvatore Cannata e Salvatore Caruso.

Dietro al movente del delitto di Mariu U Lintinisi, uomo degli Sciuto Tigna (in particolare di Biagio Sciuto) e con un passato di “frequentazioni” nella famiglia Santapaola, per gli investigatori ci sarebbe stata una vendetta di mafia. L’inchiesta della Squadra Mobile, coordinata in fase di indagini dal pm Pasquale Pacifico, portò all’arresto di Antonino Fichera, che altri non è che il figlio di Sebastiano Ianuzzu Fichera, ucciso in un agguato di mafia nel 2008. Secondo la Procura il padre avrebbe vendicato il sangue del figlio ucciso in un luogo dove lo accompagnò  – secondo la ricostruzione degli inquirenti –  proprio Mario Mauceri, con la scusa di un appuntamento per discutere del furto di un escavatore.

L’intenzione di uccidere il guardaspalle di Biagio Studio si evincerebbe secondo l’accusa anche da un’intercettazione nella macchina di Gaetano D’Aquino. Il collaboratore ha confermato l’episodio ai magistrati: Fichera parla di un delitto che sarebbe dovuto avvenire nel prossimo futuro. Per gli investigatori non ci sono dubbi: il 69enne (ora ai domiciliari) si riferirebbe proprio a Mario Mauceri. L’impianto accusatorio inoltre si è arricchito anche delle conversazioni captate dalle cimici piazzate sulla lapide del figlio dell’imputato: dai dialoghi emergerebbe che “U Lintinisi” avrebbe teso un tranello a Ianuzzo Fichera. Altro dato: la mattina dell’omicidio il cellulare di Antonio Fichera si aggancia ad una cella telefonica di Agnone Bagni.

 


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