L'omicidio di via Calvi, i residenti: "Noi vittime di risse e caos"

L’omicidio di via Calvi, i residenti: “Noi vittime di risse e caos”

Rosolino Celesia ha perso la vita. Il racconto dell'ambiente

PALERMO- Una chiazza di vomito fa orripilante mostra di sé in via Pasquale Calvi, qui dove è stato ferito a morte un ragazzo di ventidue anni, Rosolino Celesia. “È lì dalla notte scorsa – dice il portiere dello stabile vicino – ed è un segno di quello che succede sempre”. È proprio lui, il portiere, un cinquantenne gentile con la faccia ancora da ragazzo, che racconta della vita complicata davanti alla discoteca Notr3 che – in modalità da appurare – ha fatto da sfondo al delitto. Il locale, con la saracinesca chiusa, è sotto sequestro.

“Ogni sera un delirio”

“Guardi – dice -, qui, quasi ogni sera, è un delirio. Il caos e gli schiamazzi sono all’ordine del giorno. Ci sono sempre file di motorini posteggiati anche negli spazi privati, pure davanti al portone e le persone non sanno nemmeno come entrare. Molti condomini sono arrabbiati. Siamo in stato d’assedio, circondati, pure per le risse e le legnate… Sa che le dico? Siamo tristi per quel povero ragazzo, ma sapevamo che una cosa del genere poteva, purtroppo, succedere”. Il portiere è un ‘figlio’ degli anni Settanta-Ottanta che rievoca con intensa nostalgia: “Noi ci divertivamo, ma senza sballo e ascoltavamo la migliore musica del mondo. Non scorderò mai i concerti dei Dire Straits e dei Pink Floyd a cui ho assistito”.

“Palermo è violenta, ma Milano…”.

Nel bar accanto è normale che le chiacchiere siano incentrate sulla cronaca nera. Una signora commenta: “Ormai non possiamo uscire nemmeno da casa, perché Palermo è diventata troppo violenta. Però una mia amica che sta a Milano dice che è peggio. Almeno qui sappiamo, la sera, dove non dobbiamo andare”. “Ci sono state delle risse bestiali – interviene qualcuno – a un ragazzo gli hanno sbattuto la testa contro il muro…”.

“Tanti esposti, ma non viene nessuno”

“La situazione è invivibile – racconta una ragazza che abita lì -. La notte dello scorso due dicembre non sono quasi riuscita ad entrare a casa, perché il portone era invaso dai motorini. Io ho la camera da letto che dà su via Calvi e la musica è assordante. Ci sono stati diversi esposti, abbiamo chiamato, spesso, le forze dell’ordine, ma non è mai arrivato nessuno”. Poi, nella notte di Palermo, gli spari hanno troncato la vita di Rosolino Celesia ad appena ventun anni.


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