Le parole di Nello Musumeci che dà dello “sciacallo” a chi attacca il governo sulla gestione dell’emergenza sanitaria certificano secondo le opposizioni il capolinea dell’esperienza politica del presidente della Regione. La conferenza stampa catanese del governatore, con la reazione definita “isterica” a caldo dal capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, registra un’ulteriore escalation di aggressività verbale da parte dell’inquilino di Palazzo d’Orleans. Sono giorni difficili per Musumeci: lo spettacolo della maggioranza a brandelli durante la finanziaria, lo scandalo dei dati Covid con supplemento di sofferenza quando dal nulla sono spuntati più di duecento morti che mancavano all’appello ma anche le fibrillazioni degli alleati che ormai non le mandano più a dire e con uscite pubbliche, da Roberto Di Mauro su Livesicilia a Gianfranco Micciché prima con un comunicato sulla zona rossa a Palermo e poi con intervista a La Sicilia, sembrano prendere sempre più le distanze dal governatore. E tutte le forze di opposizione dell’Ars convergono tutte su un’unica posizione, quella della richiesta di dimissioni di Musumeci.
Primo destinatario degli strali di Musumeci il Pd, per i suoi trascorsi a sostegno dei governi di Crocetta e di quello che il governatore chiama il “sistema Lumia”. Anthony Barbagallo, segretario del Pd siciliano, commenta: “Sì, ci sentiamo offesi e continuiamo a non capire le ragioni per cui ogni giorno Musumeci continua ad avere questi atteggiamenti isterici. E queste risposte fumose. Noi chiediamo dall’inizio dati limpidi e trasparenti, questo abbiamo chiesto anche nel dibattito d’aula, per confrontarci sui dati del Covid. Lo stesso sentimento ha accompagnato i nostri tanti atti ispettivi. L’ultima vicenda è quella sollevata dall’onorevole Dipasquale: vorremmo capire come vengono affidati gli incarichi. Vorremmo essere smentiti con dati chiari e non con insulti”.
Claudio Fava, deputato dei Cento Passi, è tranchant: “Mi sembra il tramonto di un uomo, Musumeci è Macbeth alla vigilia dell’ultima battaglia, ormai ossessionato dai suoi fantasmi. E questa è una cosa che prevale sul lato politico, un uomo ammalato di solitudine e paranoia, che chiama gli avversari politici ‘sciacalli’ con questo richiamo alla prosa littoria. Sta diventando una parodia, diverso da come lo ricordavo. Se lasciasse sarebbe un bene per lui, lo dico con affetto”.
Il capogruppo pentastellato Giovanni Di Caro fa spallucce: “Ormai ci siamo quasi abituati. Un giorno siamo piante grasse, un altro pidocchi e un altro ancora sciacalli. Noi non ci siamo mai permessi di offendere nessuno e siamo rimasti nell’alveo della dialettica politica. Ma Musumeci ha un’allergia destrorsa alle critiche e ogni volta arriva un epiteto. La disfatta, però, è sotto gli occhi di tutti. L’ultima storia è quella dei 258 morti comunicati con estremo ritardo. Io credo che con questo comportamento e altri scellerati il governo regionale abbia compromesso la strategia nazionale di contrasto alla pandemia. Nessuno toglie dalla testa di un eventuale parente di una vittima che ci possano essere responsabilità istituzionali”.
L’opposizione: Musumeci si dimetta
Il Pd ha avviato una raccolta di firme chiedendo le dimissioni del governatore. “Riteniamo che Musumeci debba dimettersi – dice Barbagallo -. E di dati che lo suggeriscono ne vengono fuori ogni giorno. La Sicilia è ultima nel dato relativo alla somministrazione delle dosi di vaccino agli ultranovantenni ed è ultima per la somministrazione della rima dose anche degli ultraottantenni, secondo i dati pubblicati oggi dal Sole 24 Ore. Non è pensabile che mantenga anche l’interim della Sanità, per di più con un direttore gravato anche lui da un interim. E nonostante sia così gravato Musumeci trova tempo per sfoghi isterici. Servirebbe tutt’altro alla Sicilia. Siamo già a migliaia di sottoscrizioni sulla richiesta di dimissioni. Con tante adesioni fuori dal Pd”.
Dimissioni che per Fava sono l’unica via possibile: “Qualunque altro amministratore avrebbe chiesto scusa, non se la sarebbe presa con le opposizioni, questa è la perdita del senso della realtà –dice il presidente della commissione Antimafia -. Alla Sicilia occorrerebbe evitare una lunga agonia. Anche quest’idea che le dimissioni sono la fuga dei codardi è da prosa del Ventennio. Le dimissioni possono essere un gesto alto e nobile di un politico. Musumeci farebbe bene a darle per tutelare se stesso. La battuta che ha fatto in Aula sullo sbiancamento è una cosa che fa inorridire, un uso fiori controllo delle parole, che non era da lui”.
“Se la prenda coi suoi alleati”
“Mi dispiace dirlo ma è totalmente inadeguato – attacca il grillino Di Caro -. Siamo quartultimi nella campagna vaccinale secondo il Sole 24 Ore, qui si nega l’evidenza dei numeri. E gli insulti il presidente li riserva anche ai suoi, li chiama ‘ascari’ e via dicendo. Se ha un problema legato allo stress non lo so, ma per il bene della salute dei siciliani deve farsi da parte”.
E a proposito dei rapporti, al momento non semplici, del governo con la sua maggioranza, Barbagallo si sofferma: “C’è una maggioranza a pezzettini come si è visto nella finanziaria. Micciché attacca il governo e l’assessore forzista Falcone gli risponde sui social. De Luca è uscito dalla maggioranza, Attiva Sicilia non ha votato la finanziaria, l’allargamento al centro con l’operazione Baglieri non ha funzionato. Più che con l’opposizione il presidente dovrebbe prendersela con i suoi”.