Lotta all'evasione della Tari| Il consiglio sceglie la linea soft - Live Sicilia

Lotta all’evasione della Tari| Il consiglio sceglie la linea soft

La commissione Bilancio dice sì alle rateizzazioni: "Regole in vigore solo dal prossimo anno"

PALERMO – Da un lato la necessità di fare cassa, dall’altro la volontà di non usare un pugno troppo duro con i commercianti. La Tari continua a tenere banco al comune di Palermo, con la commissione Bilancio di Sala delle Lapidi che dà parere favorevole al nuovo regolamento per la lotta all’evasione ma al tempo stesso approva in modo trasversale alcuni emendamenti che rendono meno pesanti le sanzioni per le attività commerciali, per esempio facendole partire solo dal 2021.

La Tari è infatti il vero tallone d’Achille di Palazzo delle Aquile che, conti alla mano, incassa ogni anno solo due terzi di quanto previsto, con un buco che l’anno scorso è arrivato a 50 milioni di euro. Difficoltà di riscossione che si ripercuotono non solo sul Comune, che è costretto a chiedere continue anticipazioni di cassa (quasi 150 milioni), ma anche sulla Rap i cui costi vanno finanziati solo con la Tari. E se a questo si aggiunge che la chiusura di Bellolampo sta generando extra-costi milionari, la frittata è fatta.

Gli uffici da mesi chiedono al consiglio di inasprire la lotta all’evasione e per farlo hanno proposto un regolamento durissimo che farebbe scattare l’immediata chiusura delle attività commerciali per chi non è in regola con i tributi, lasciando le saracinesche abbassate fino al recupero delle somme. L’Aula finora è riuscita a scansare il tema, ma adesso con il bilancio di previsione da approntare e una situazione di cassa che inizia a diventare critica (mettendo a repentaglio spese e stipendi) i consiglieri hanno premuto il piede sull’acceleratore.

“In un Comune in cui la scarsa liquidità e la difficoltà di riscuotere le entrate sono ormai divenute condizioni croniche e ordinarie, come dimostra un’anticipazione di cassa attestata a 150 milioni di euro – dicono la presidente della commissione Barbara Evola e i componenti Dario Chinnici, Ugo Forello e Toni Sala – è anche compito dell’organo consiliare elaborare nuove strategie per contrastare l’evasione. L’anno scorso per la sola Tari si sono registrati 146.550 omessi pagamenti per 50.364.940 euro di mancati introiti. Palermo potrebbe essere una delle prime città d’Italia ad adottare misure innovative mirate a garantire un maggiore gettito per le casse comunali, nell’interesse di tutti i cittadini. L’obiettivo degli emendamenti, inoltre, è quello di inserire una gradualità sanzionatoria che possa, da un lato, garantire effettive entrate per il Comune e dall’altra favorire gli esercenti in difficoltà. In ogni caso, a causa dell’emergenza epidemiologica Covit-19, la Commissione ha proposto che il regolamento abbia efficacia solo a partire dal 2021″.

Gli emendamenti prevedono intanto una maggiore gradualità: l’esercente dovrà sì pagare, ma potrà farlo a rate, estendendo questa facoltà anche alle famiglie (utenze domestiche). Sale la soglia oltre la quale scatta il pugno duro, passando da 100 a mille euro, così come il tempo a disposizione per mettersi in regola, ossia da 30 a 60 giorni; sarà negata dopo un mese (e non dopo 15 giorni) la concessione di una licenza da parte del Suap per chi ha debiti con l’erario. Salta il divieto di cedere le attività che non sono in regola con le tasse.

Adesso il regolamento dovrà passare dal consiglio comunale, lo stesso organismo che a breve dovrà decidere sulle nuove aliquote per il 2020 e il rischio di una stangata, con un aumento delle tariffe, sembra essere dietro l’angolo.


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