03 Dicembre 2022, 13:08
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Catania. “Ho ricevuto dall’autorità americana Olaf la garanzia che le banche che finanzieranno le operazioni ponte non siano sottoponibili a sanzioni americane”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italia, annuncia pubblica una ulteriore notizia che può rassicurazioni ai lavoratori di Priolo. L’esponente del governo Meloni è intervenuto stamane alla Festa regionale del Tricolore in corso a Catania: il primo evento di partito ufficiale da quando FdI ha vinto le elezioni.
La gestione del caso Lukoil rappresenta per l’esecutivo un primo successo sul versante della difesa degli interessi strategici nazionali, un modello per la gestione di futuri casi analoghi: “Con il nostro decreto legge – spiega il ministro – il Governo si assume la responsabilità di realizzare una amministrazione straordinaria temporanea avvalendosi anche di una società petrolifera che opera nel settore, che potrebbe essere l’Eni, e questo darà garanzia di continuità produttiva”.
Il ministro del Made in Italy segna dunque il punto e spiega: “I cancelli rimaranno aperti. Il polo di Priolo rimarrà in attività e questo credo possa essere un segnale rassicurante non solo per i lavoratori che sono dell’Isab ma per tutto l’indotto, parliamo – aggiunge Urso – di 10mila persone che vivono intorno e con la raffineria con le loro famiglie e in più una raffineria che consente di avere un approvvigionamento energetico con una quota pari ad oltre il 20 per cento dei prodotti raffinati nel nostro Paese”.
Domani Urso incontrerà ai presidente della Regione, Renato Schifani, per fare il punto sui dossier siciliani. “Ci siamo sentiti ogni giorno sul dossier Lukoil e non solo – rivela – Il dossier Lukoil è un esempio del nostro impegno sulla politica industriale e sulla politica in Sicilia nel Mezzogiorno ma ce ne sono altri: il dossier che riguarda la crescita dell’Etna Valley, che deve diventare un polo europeo e globale, quello che sarà l’economia del futuro, così come altri dossier critici che riguardano Termini Imerese, piuttosto che vicende che si trascinano da troppo tempo”.
Ostenta dunque ottimismo, Adolfo Urso. E punto il dito su quanti aizzavano sulla presunta scarsa autorevolezza del governo Meloni. “Guardo alle reazioni che questa manovra ha avuto nei mercati: i titoli sono cresciuti nei confronti dello spread che si e’ ridotto e tra i partner europei e internazionali”. E insiste: “Ricordo che si diceva in campagna elettorale da parte di tutti che il Governo Meloni avrebbe fatto crollare i mercati, crescere lo spread, sarebbe stato isolato in Europa e a livello internazionale. E accaduto esattamente il contrario”.
“La manovra è l’inizio di una rotta che noi stiamo realizzando ed è molto facile capire in che direzione andiamo. Da una parte fronteggiamo l’emergenza: 2/3 della manovra sono destinati a fronteggiare l’emergenza energetica che è stata determinata dall’invasione dell’Ucraina ma anche dall’inadempienza europea perché aspettiamo tutti da troppo tempo il tetto al prezzo del gas”.
“Nel contempo – ha aggiunto – abbiamo confermato il taglio al cuneo fiscale del 2 percento e lo abbiamo incrementato per coloro che hanno un salario più basso. Stiamo anche lavorando per rifinanziare transizione 4.0, cioè il credito d’imposta a favore delle imprese che intendono rinnovare. Lo faremo dopo un confronto con l’Europa utilizzando, se il confronto sarà positivo, i 3,8 miliardi del Pnrr che non sono stati utilizzati”.
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03 Dicembre 2022, 13:08