PALERMO – Da Palermo a Petralia Sottana, da Castellana Sicula a Cefalù. Per l’ultimo saluto ad Enza e alla piccola Sofia sono arrivati da tutte le zone delle Madonie e centinaia di persone, stamattina, hanno riempito la chiesa del Carmine di Polizzi Generosa, dove si sono svolti i funerali della mamma e della bimba. All’ultimo saluto hanno partecipato le compagne di softball, gli allenatori e e società sportive che già negli scorsi giorni avevano manifestato il proprio dolore ai familiari delle due vittime del terribile incidente stradale avvenuto domenica pomeriggio sull’autostrada Palermo-Catania.
Il feretro della donna, giovane avvocato con la passione per lo sport, e la piccola bara bianca della bambina sono stati accolti tra gli applausi nella parrocchia del paese, dove erano in tanti a conoscere la 39enne ed il marito, Fabrizio Geraci. Anche da Alimena, di cui è originario l’uomo, amici e parenti della coppia sono arrivati a Polizzi e si sono stretti attorno ai genitori di Enza, avvolti nello strazio di avere perso la figlia e la nipotina, che aveva soltanto due anni.
“La dolce mamma e la sua piccola veglieranno il marito e il papà da lassù – ha detto don Salvatore Spagnuolo durante l’omelia – un uomo che sta lottando per sopravvivere e che non sa ancora di avere perso gli affetti più cari, facciamogli sentire le nostre preghiere. Il Signore dovrà dare a lui e a tutti i familiari la forza di andare avanti, rappresentare la luce in un cammino tortuoso. Invito la comunità a stare vicino a queste due famiglie, ora più che mai hanno bisogno d’amore e conforto”.
Durante la celebrazione del funerale Polizzi Generosa si è chiusa nel silenzio. Tutti i negozi hanno abbassato le saracinesche, la comunità è a lutto. “La conoscevamo tutti, siamo distrutti”, dice Gaetana Cangemi. Quella bambina era una meraviglia, tale e quale ai suoi genitori: allegra, solare, simpatica. Siamo davvero addolorati.
Un ponte di dolore che arriva fino a Palermo, all’ospedale Villa Sofia. Fabrizio Geraci viene tenuto sotto sedazione, è in coma farmacologico. Le speranze non si spengono e in mattinata, avrebbe anche accennato dei movimenti che hanno incoraggiato i familiari che da domenica pomeriggio non si sono mai mossi dall’area vicino al Trauma Center, dove è ricoverato con la riserva sulla vita. “Le prossime 72 ore – spiegano dal nosocomio – saranno decisive”.