Il Macbeth di Emma Dante piace | Il Massimo esaurito per la prima - Live Sicilia

Il Macbeth di Emma Dante piace | Il Massimo esaurito per la prima

Il direttore d'orchestra con gli attori

Si replica fino al 29 gennaio.

STAGIONE LIRICA A PALERMO
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PALERMO – Teatro esaurito, in ogni ordine di palchi, applausi convinti e grande festa per l’inaugurazione della stagione 2017 del “Massimo” di Palermo, con una delle opere più amate di Verdi: il Macbeth, la tragedia del regicidio, opera cupa nella sua atmosfera di delitti e tradimenti, cui si contrappone la musica che raggiunge altissime vette compositive e liriche. Nel palco reale accanto al sindaco Orlando, gli ospiti si sono affollati, dal presidente Crocetta al ministro De Vincenti che ha confermato la sua idea di ripresa del sud: “Turismo e cultura sono il volano della rinascita”, ha detto. La regia di Emma Dante ha preso alla lettera l’oscurità stregonesca della vicenda, che parte dal vaticinio delle streghe che predicono a Macbeth una corona.

Lo spettacolo è molto buio, il coro “Patria oppressa” canta sul fondo della scena, senza alcuna luce. Bellissima la scena di Carmine Maringola delle immense corone che scendono dal cielo del teatro, corone strutturate come cancelli, come il cavallo scheletrico che porta in scena Macbeth, con un sospetto di riferimento al celebre “Trionfo della morte”, e ancora il velo immenso, insanguinato che copre le streghe e si muove agitandosi, per poi scoprire l’orgia dei satiri che ingravidano le streghe, tante e sfrenate. Gabriele Ferro ha diretto l’orchestra ottenendo un ottimo risultato, in particolare nel finale primo atto e nel magnifico concertato che chiude il secondo. Il tenore Luca Salci, indisposto, è stato sostituito da Giuseppe Altomare, emozionato ma in un crescendo di consensi fino alla applaudita “Pietà, rispetto, amore”. Bella prova per il soprano Anna Pirozzi, una Milady aspra, convincente e determinata, come deve essere. Bravo Marko Mimica, nel ruolo di Banco.

Nel complesso di tratta di uno spettacolo intenso, molto pensato ma che manca di vera emozione nel finale, quando gli attori, con in testa le piante di fichi d’India, avanzano per sconfiggere l’usurpatore. Si replica fino al 29 gennaio. (Ansa).

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