Maccalube, due anni fa la tragedia | Una messa per i fratellini Mulone - Live Sicilia

Maccalube, due anni fa la tragedia | Una messa per i fratellini Mulone

La madre chiede giustizia: "Voglio che i responsabili della morte dei miei figli paghino".

ARAGONA (AGRIGENTO) –  Il ricordo dei fratellini Carmelo e Laura Mulone, travolti e uccisi dall’esplosione dei vulcanelli della riserva naturale Maccalube di Aragona, è ancora vivo negli occhi di chi ha vissuto ogni attimo di quella tragica giornata. A due anni dal fatto per il quale ancora oggi ci sono tre imputati, Domenico Fontana, Daniele Gucciardo e Francesco Gendusa, è stata celebrata dal capo dei cappellani militari di Sicilia, don Salvatore Falzone, la messa in ricordo dei due piccoli scomparsi, nella chiesa madre di Aragona. Ad assistere anche il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, e il questore Giuseppe Bisogno, il comandante interregionale dei carabinieri “Culqualber”, generale di corpo d’Armata Silvio Ghiselli, e il comandante della legione carabinieri Sicilia, generale di brigata Riccardo Galletta.

Il sacerdote ha ripreso le parole del Papa, che a dicembre del 2014 incontrò i genitori subito dopo il tragico evento: “Quando con i genitori ci siamo recati da Papa Francesco – spiega il prelato, che ha seguito la famiglia sin dai primi istanti dopo la morte dei bambini – il pontefice ci ha suggerito di leggere nella Bibbia le parole di Giobbe, un uomo devoto e fedelissimo a Dio, per il quale spendeva i suoi sacrifici e le sue preghiere. Anche lui però durante la vita subì delle prove, fino a quella più dura, l’uccisione dei figli. Come la madre dei due bambini, Giovanna Lucchese, anche lui si chiedeva il perché di tutto questo ma questo ‘perché’ rivolto a Dio non possiamo comprenderlo, e avremo una spiegazione solo quando saremo al cospetto di Dio. Quello che oggi possiamo vedere, anche se ci manca la loro carne, è sentirli vicini attraverso queste persone che oggi sono in chiesa per ricordare i due piccoli. Il Signore può lenire le sofferenze dei genitori – ha continuato don Falzone – tutti siamo impotenti ma la vicinanza e la preghiera ci porteranno conforto, così come ci porta conforto il fatto che dall’alto Carmelo e Laura stanno pregando per noi perché abbiamo bisogno di preghiere”.

Subito dopo la messa i genitori, il carabiniere Rosario Mulone e mamma Giovanna, si sono recati alle porte della riserva, dove lo scorso anno è stata posta una lapide. Con loro, oltre al sindaco di Aragona Totò Parello e i vertici delle forze dell’ordine, anche numerosi carabinieri presenti quella giornata così come i vigili del fuoco che provarono a salvare la vita dei piccoli. Nel silenzio della riserva, da quel giorno sotto sequestro, hanno risuonato le parole di rabbia della madre che al prefetto ha chiesto giustizia, ancora una volta, a pochi giorni dalla ripresa del processo: “Se fossero morti con una malattia magari me ne sarei fatta una ragione, ma in questo modo non è possibile morire, per visitare questo disgraziato posto. Io voglio che in terra sia fatta giustizia, voglio che i responsabili della morte dei miei figli paghino. Io e mio marito stiamo impazzendo senza di loro, in un solo istante abbiamo perso tutto, ci mancano le loro voci, vederli crescere, ogni giorno la casa è vuota senza di loro”. Il processo intanto riprenderà il 7 ottobre, quando, salvo cambiamenti, verrà ascoltato il padre dei due bimbi, Rosario Mulone, che quel giorno accompagnò i figli a visitare le Maccalube, esaudendo il desiderio di Carmelo, nel giorno del suo compleanno.


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