Mafia, affari ed elezioni| Tutte le rivelazioni del pentito - Live Sicilia

Mafia, affari ed elezioni| Tutte le rivelazioni del pentito

Un frame di video intercettazioni

I rapporti con un consigliere: ecco il ruolo di Di Salvo. La precisazione dell'ex sindaco Valentino.

PALERMO – Era l’uomo del pizzo, ma anche degli affari. Ecco perché il pentimento di Pasquale Di Salvo, soldato della cosca di Bagheria, viene seguito con attenzione dai pm che indagano sulla mafia del popoloso centro alle porte di Palermo.

Di Salvo, secondo gli investigatori, avrebbe sfruttato le informazioni che raccoglieva all’interno della macchina comunale. Ed è in questo contesto che emerge la figura di Annibale Alpi, imprenditore e consigliere comunale di Bagheria. A parlare di Alpi è stato il pentito Antonino Zarcone. Ha raccontato che andò da Alpi per chiedergli di compare il calcestruzzo da un’impresa di Casteldaccia: “Annì, qualche macchina fattilla arrivare pure da Casteldaccia”. Annì avrebbe allargato le braccia. Carlo Guttadauro, uno che conta nella mafia bagherese, gli aveva già imposto un altro fornitore: “… il materiale la ghiri a pigghiari da Sergio”.

Di Alpi, in verità, si era già parlato nel 2008, quando i carabinieri azzerarono il clan di Ficarazzi. Nel corso di una conversazione intercettata veniva fuori che l’imprenditore aveva subito un danneggiamento e suo “parrino è troppo siddiato”. Il parrino era Giovanni D’Agati che della mafia di Ficarazzi è stato il capo.

Alpi è stato consigliere nel 2001 per il Ccd e assessore nelle giunte dei sindaci Giovanni Valentino e Francesco Fricano. Lo stesso Fricano, nel corso di un interrogatorio del 2005, disse ai carabinieri che lo aveva allontanato per la sua vicinanza a Guttadauro. Nel 2012 Alpi ternò di farsi eleggere alla Provincia nella lista “Alleanza Azzurra Sicilia”. Ottenne 1.510 voti che, però, non gli bastarono per conquistare uno scranno. Dal giugno 2014 è consigliere comunale. Nelle fasi che precedettero il voto i carabinieri registrarono che Carlo Guttadauro si era speso affinché fosse presentata la lista elettorale ‘Insieme per Bagheria’ in appoggio del candidato sindaco Atanasio Matera. Matera ottenne 2022 voti con una percentuale del 10 per cento. Non arrivò neppure al ballottaggio poi vinto dal sindaco Patrizio Cinque del Movimento Cinque Stelle. Andò meglio ad Alpi, capolista di “Insieme per Bagheria”, eletto con 415 voti. Dietro il successo, secondo gli investigatori, ci sarebbe sempre lo zampino di Guttadauro.

Nell’ultima inchiesta, sfociata nel blitz di dicembre scorso contro i clan di Porta Nuova e Bagheria, di Alpi si parlava nell’ambito dell’estorsione subita dall’imprenditore Giuseppe Sciortino – che per l’esasperazione decise di togliersi la vita – e contestata a Carlo Guttadauro e Giovanni Pietro Flamia. Sarebbe stato Alpi ad organizzare l’incontro nel corso del quale al costruttore fu detto di farsi da parte. Gli scavi per alcune palazzine doveva farli Nicolò Testa, che a dicembre è stato arrestato con l’accusa di essere il reggente della famiglia bagherese. Famiglia bagherese che avrebbe sfruttato le preziose informazioni ricevute da Alpi sugli imprenditori che si erano aggiudicate delle commesse comunali e ai quali chiedere il pizzo.

Il pallino di Di Salvo erano i rifiuti. Non è un caso che avesse cercato di imporre il racket a due imprenditori che affittavano al Comune i mezzi per la raccolta dell’immondizia a Bagheria e che furono avvicinati quando si seppe della loro partecipazione all’appalto per la gestione dell’intero servizio. Solo che i due imprenditori, convocati dai carabinieri, invece di sottomettersi hanno puntato il dito contro Di Salvo che oggi è diventato un collaboratore di giustizia. Adesso potrà spiegare il senso delle sue parole intercettate: “… domani mattina ho l’appuntamento per il discorso dell’immondizia, perché qua sta succedendo un macello, completamente, ora mi avevano promesso pure che mi mettevano a me come responsabile… però con questo sindaco (Patrizio Cinque, ndr)… questo bersaglia tutti.. .a tutti che vuole denunciare… non puoi avvicinare un assessore, non puoi avvicinare a nessuno”. Chi gli aveva promesso un incarico importante? Di cosa sarebbe divenuto responsabile? 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DELL’EX SINDACO VALENTINO. Diversamente da quanto da voi asserito il signor Annibale Alpi mai è stato assessore della giunta comunale di Bagheria nel periodo in cui sono stato sindaco. Vi invito a porre rimedio a quanto sopra denunciato mediante correzione dell’articolo. Firmato, avvocato Giovanni Valentino.

Prendiamo atto della precisazione dell’ex sindaco Valentino. Quanto da noi scritto è contenuto in un atto giudiziario. Ci scusiamo con i lettori e con gli interessati.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DI ANNIBALE ALPI, PUR CONFERMANDO IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO. “Contesto la fondatezza delle accuse sia dirette che indirette rivolte alla mia persona con la precisazione di non avere mai ricevuto alla data odierna (25/11/2016, ndr) alcuna informazione di garanzia, nè invito ad esser sentito dall’autorità giudiziaria come persona informata dei fatti di cui si disserta nell’articolo. Il sottoscritto ha sempre vissuto e vive nel rispetto della legalità, prendendo le distanze da chiunque possa associarne la figura e l’operato alla criminalità sia di stampo mafioso che non”. QUI LA REPLICA COMPLETA DI ALPI

 


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