Mafia, droga e cimici della polizia: ecco il summit con i 'catanesi' FOTO - Live Sicilia

Mafia, droga e cimici della polizia: ecco il summit con i ‘catanesi’ FOTO

Tensioni, soldi e i nuovi assetti dei clan

CATANIA – Sei chili di cocaina al mese verso Gela, in ballo questioni di “famiglia” e rapporti risalenti nel tempo. Tensioni, soldi e i nuovi assetti dei clan, agli atti dell’operazione Ianus della squadra mobile di Caltanissetta ci sono le foto degli incontri tra gli esponenti dei gruppi catanesi e i gelesi. Sullo sfondo il traffico di droga, ma non solo. In ballo nomi che contano e parentele che scottano.

Mafia, questioni di famiglia

Si inconcrociano parentele ed equilibri. Il primo asse ha come epicentro il boss di Monte Po Mario Strano. Suo genero Luigi Scuderi e Salvatore Castorina, adesso pentito, sono legati a Giuseppe Pasqualino di Gela, detto ‘Peppe Stampella’. Quest’ultimo è genero del boss Giuseppe Tasca. A causa della sparizione di un carico di droga, si crea una spaccatura: Giuseppe Domicoli rompe con Tasca e con i Rinzivillo crea un canale parallelo con lo zio Rosario Bonanno detto “Saro Marascio”, esponente dei Laudani.

Cimici della polizia

La telecamera nascosta è piazzata nei pressi della polleria ‘Il tenerissimo’, le famiglie coinvolte nel traffico di droga devono trovare un accordo dopo il furto di droga a due affiliati. Le telecamere immortalano Salvatore Castorina, il fratello Antonino e il boss Giuseppe Tacsa con Giuseppe Domicoli e Massimiliano Astuti: “Devi venire urgentemente”, aveva detto Domicoli al telefono.

Giuseppe Domicoli discute con i fratelli Castorina, arrivati con una Lancia Y

Alle 13.11 i fratelli Castorina parlano davanti alla polleria Giuseppe, Emilio e Graziana Domicoli, Massimiliano Astuti e un altro ragazzo.

Alle 14.30 circa sale la tensione, Salvatore e Antonio Castorina parlano “animatamente” con Giuseppe Tasca, Giuseppe Domicoli e Massimiliano Astuti.

La polizia filma l’arrivo di Paolo Grillo, vittima del furto di un carico di droga. Le foto della polizia confermano le dichiarazioni del collaboratore Salvatore Castorina, che si era autoaccusato di aver ceduto a Domicoli, “per conto di Carmelo Scilio”, una partita di cocaina.

L’arrivo del genero del boss

Il 24 febbraio la polizia documenta un incontro importante, quello di Giuseppe Domicoli, Castorina e Salvatore Litteri detto ‘Paolo’, pregiudicato per droga e delitti contro il patrimonio: è il genero dello storico boss Salvatore Cappello detto ‘Turi’.

Gli inquirenti sono convinti che Salvatore Castorina sapesse i particolari dell’aggressione subìta da Grillo e Astuti, durante il furto di droga da parte di quattro rumeni: i sospetti si sarebbero concentrati su Giuseppe Pasqualino come mandante. Non a caso, il 24 febbraio del 2019 durante una telefonata, la polizia documenta la “particolare preoccupazione” di Pasqualino in vista di un incontro con i catanesi, e la richiesta di protezione a Giuseppe Sicurella detto ‘Peppe spalletta’. Quest’ultimo rassicura Pasqualino del fatto che, durante l’incontro “nulla gli sarebbe potuto succedere poichè aveva messo a disposizione la propria abitazione”. Secondo la Procura, gli incontri non certificano solo “l’esistenza di semplici contatti tra venditori e acquirenti che si confrontano in ordine alla sorte del pagamento del carico perduto”. “I gelesi – aggiungono gli inquirenti – sono così legati ai catanesi da esternare i sospetti sul conto di Giuseppe Pasqualino e ciò è sintomo evidente dell’affectio societatis dei soggetti coinvolti”.


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