Il tribunale di Caltanissetta ha condannato tre persone e assolto altre due nell’ambito del processo nato dal blitz antimafia “Free Town”. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento. Al pentito Alberto Carlo Ferrauto, 41 anni, sono stati inflitti 6 anni per associazione mafiosa in quanto presunto componente del clan di Caltanissetta. L’altro collaboratore di giustizia coinvolto nel blitz era Pietro Riggio, 45 anni, originario di Resuttano, che è stato condannato a 3 anni, più 600 euro di multa, per un’estorsione all’imprenditore Pietro Di Vincenzo. A quest’ultimo il tribunale ha concesso un risarcimento danni di 400 euro. Condanna a un anno per Giacomo Vella, 64 anni, accusato del danneggiamento di un’auto a fini di estorsione; assoluzione per Mario Panepinto, 35 anni, l’imprenditore che secondo l’accusa si sarebbe rivolto a Cosa nostra per farsi pagare una somma di circa 100 milioni di lire da un amministratore di condomini per il rifacimento del prospetto di un palazzo. Altra assoluzione è arrivata anche per Antonino Giudici, 46 anni, accusato di alcuni episodi di danneggiamento commessi in città all’inizio del 2000. Il Pm Stefano Luciani nella sua requisitoria aveva sostenuto che l’imprenditore Pietro Di Vincenzo – costituitosi parte civile nel processo – aveva ricevuto i favori di Cosa nostra nell’aggiudicazione degli appalti per i lavori pubblici, tanto da chiedere le assoluzioni per le estorsioni ipotizzate nei suoi confronti.
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