Mafia, Dario Ieni 'nel nome del padre': ecco l'erede del boss catanese

Mafia, Dario Ieni ‘nel nome del padre’: ecco l’erede del boss catanese

I nuovi equilibri del clan Pillera-Puntina

CATANIA – Il suo nome circolava da tempo tra gli estorsori del clan Pillera Puntina. Alla morte di Giacomo Maurizio Ieni, avvenuta nel carcere di Secondigliano, è stato il figlio Dario a prenderne il posto ai vertici dell’organizzazione.

Puntina-Pillera

Salvatore Pillera, lo storico boss che tutti chiamano “Turi Cachiti”, è stato il leader della famiglia Puntina-Pillera. Durante la sua assenza forzata – era detenuto – è stato necessario nominare un reggente di peso: Giacomo Maurio Ieni, detto Nuccio. Il clan ha sempre spadroneggiato nel cuore di Catania, soprattutto al Borgo. Il potere nell’organizzazione si tramanda per linea di sangue. ‘Nuccio’ aveva una parentela importante, quella con il cugino Corrado Favara, a sua volta figlio della moglie del boss Pippo Di Mauro Puntina. Figlio di una donna ammazzata, rispettato e amante della bella vita. Dai summit nei bar di via Etnea all’albergo di via Veneto a Roma, in cui Favara è stato arrestato.

Dario Ieni e il nuovo assetto

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Assunta Musella e Fabio Saponara, sfociata nel blitz dei giorni scorsi, ha delineato i nuovi vertici dell’organizzazione. Uno dei nomi che scottano è proprio quello di Dario Ieni, il figlio di ‘Nuccio’: è accusato di avere diretto l’associazione criminale mentre era agli arresti domiciliari.

Le intercettazioni: nel nome del padre

“Ieri mi ha mandato a chiamare Dario…”. Le intercettazioni delle estorsioni ai danni della Fratelli Di Martino confermano che a controllare ogni cosa era proprio Dario Ieni. Nel gennaio del 2021 due “colonnelli” dell’organizzazione, Giovanni Ruggeri e Tommaso Russo, parlano dei figli di Nuccio Ieni. “Suo padre non è uscito più”, dice Ruggeri. “Io – aggiunge Russo – Dario l’ho lasciato piccolo, non lo so se è cambiato, come è combinato?”. Pochi giorni dopo Ruggeri, all’interno di un’auto, parla del nuovo reggente, sostenendo che è “diverso” dal fratello Francesco, “troppo diverso”. E Russo non ha dubbi: “È uscito, è uscito, uscito maturato! Però vedi che c’è Giovanni, io ti voglio dire una cosa, può darsi che sbaglio, se sbaglio tu correggimi, giusto, però sono sempre gente, malavita, a noi, a me come a te non ci interessa”.

Relazioni pericolose

Nell’estate del 2021 la polizia registra l’arrivo, nella casa di Dario Ieni, di Orazio Carbonaro, ritenuto organico al clan Santapaola-Ercolano, e dei pregiudicati Filippo Crisafulli, Giovanni Di Grazia e Domenico Querulo, dei Cappello-Bonaccorsi.

Nel febbraio dello stesso anno, Dario Ieni viene intercettato con il padre Nuccio, con Carmelo Bonfiglio e Riccardo Di Mauro, figlio di Giuseppe Di Mauro, detto ‘zio Pippo Puntina’, il boss dei boss. “Il papà dice – registra la polizia mentre parla Dario Ieni – che dobbiamo andare là… gli dobbiamo togliere macchine, motorini, soldi…”. E ancora, il figlio del boss impartisce gli ordini basandosi sulle indicazioni del padre: “Dobbiamo fare i passaggi delle macchine, i soldi mi devono dare e botte gli do”. Ma la polizia stava registrando e Dario Ieni non era l’unico figlio di razza a finire in manette.


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