PALERMO – Secondo la Procura di Palermo, le prove a carico di Martina Gentile sono evidenti. Si può saltare la fase dell’udienza preliminare e andare direttamente al processo. La donna, che si trova agli arresti domiciliari, si firmava “Tan” nelle lettere con Matteo Messina Denaro.
Ed è dalle lettere che sarebbero arrivate le prove che hanno portato all’arresto della figlia della maestra Laura Bonafede. Il contenuto delle missive è stato incrociato con i simboli segnati su un calendario, alcuni sms e le immagini delle telecamere che la polizia aveva piazzato davanti alla casa di Laura Bonafede e che il Ros ha analizzato dopo l’arresto del latitante.
La donna, 32 anni, supplente in una scuola a Pantalleria, era il tramite tra la madre e il padrino. Si sarebbe interfacciata con Lorena Lanceri, la vivandiera di Messina Denaro, moglie di Emanuele Bonafede per il quale è stata respinta la richiesta di concessione degli arresti domiciliari.
Nel covo dove Messina Denaro ha trascorso l’ultima parte della latitanza, a Campobello di Mazara, i carabinieri del Ros hanno trovato anche un calendario. In determinati giorni il capomafia aggiungeva un pallino o la scritta “Tan” o “Tany”.
Erano le date in cui sarebbe avvenuto lo scambio di pizzini fra le due donne che lavoravano entrambe in uno studio di architettura. Lo scambio dei pizzini risale ad almeno due anni prima dell’arresto di Messina Denaro avvenuto a gennaio 2023.
Sul calendario la scritta “Tan” compariva accanto alla data 21 febbraio 2021. In un appunto rinvenuto il latitante scriveva: “15 febbraio 2021 fatto cambio per notizie”. Il calendario è una sorta di mappa per orientarsi nella decifrazione dei pizzini. Il 31 gennaio 2022 c’era l’indicazione “INVIO TANY”. Messina Denaro aveva regalato una collana Bulgari a “Cromatuccia”, la figlia di Gentile.