PALERMO – Assolto e subito scarcerato. Il Tribunale di Agrigento ha scagionato Angelo Gioacchino Middioni, cugino del padrino di Cosa Nostra agrigentina Giuseppe Falsone. Era accusato di essere il capomafia di Campobello di Licata. La richiesta di pena era pesante: 12 anni di carcere. L’assoluzione, chiesta e ottenuta dall’avvocato Giovanni Castronovo, è arrivata con la formula piena “perché il fatto non sussiste”.
In passato Middione era stato condannato per detenzione di armi. Poi, furono le dichiarazioni del pentito Giuseppe Sardino ad attualizzarne il ruolo, fino a indicarlo come il nuovo capomafia. Sarebbe stato Falsone a riferirgli che aspettava con ansia la scarcerazione di Middione per affidargli un ruolo di vertice.
L’avvocato Castronovo ha contestato la ricostruzione dei pubblici ministeri. Non c’erano riscontri alle dichiarazione del collaboratore di giustizia. Lo stesso Sardino ha ammesso di non essere a conoscenza di contatti di Middioni, subito dopo la scarcerazione, con Falsone. Da qui l’assoluzione.