Mafia, nome su nome |Gli studenti onorano le vittime - Live Sicilia

Mafia, nome su nome |Gli studenti onorano le vittime

Sala gremita di studenti questa mattina all'Istituto Comprensivo Don Milani di Misterbianco, dove si è celebrata la giornata in memoria delle vittime della mafia organizzata dall'associazione LIBERA.

MISTERBIANCO – Un enorme schermo, centinaia di sguardi attoniti e la voce di Don Ciotti che urlava alla folla “Dobbiamo agire, non abbassare la testa. Soltanto così non li uccideremo un’altra volta”. È iniziata così, con questa frase evocativa ed un velo di emozione la mattinata organizzata dall’associazione LIBERA all’Istituto Comprensivo Don Milani, in onore delle vittime della mafia, perché, come è stato ripetuto più volte, non dimenticare è importante, ma contribuire alla costruzione di una società civile è fondamentale. Come hanno spiegato gli organizzatori alle scolaresche, infatti, la memoria di chi rimane non deve essere sterile, anzi, deve dare dei frutti concreti che si possano vedere aldilà di un paio d’ore scolastiche dedicate a chi è stato ucciso per mano mafiosa. “Il futuro siete voi – ha commentato la Preside dell’Istituto Maria Buzzanca ai ragazzi – la scuola è un tassello fondamentale del vostro percorso, proprio da queste mura nasce il vostro senso civico, il vostro senso di appartenenza al territorio che dovete custodire per tutta la vita”.

Prima regola: ascoltare. E così ciascun studente microfono in mano ha reso onore alle vittime della mafia leggendo i loro nomi, in un lungo elenco alternato da rappresentazioni sceniche e musicali che nelle ultime settimane avevano impegnato gli studenti in attivà axtra curriculari. Placido Rizzotto, Emanuele Notalbartolo, Emanuele Sanzone, Luciano Nicoletti sono soltanto alcuni dei nomi ricordati. I volontari dell’associazione LIBERA si sono presentati come il simbolo dell’unione di tante associazioni che lottano ogni giorno contro la mafia. Sentendosi i rappresentanti non soltanto delle vittieme, ma anche delle scuole e dei singoli cittadini, costruendo i progetti a partire dalle firme raccolte tra la gente, facendosi forza sui grossi numeri da quelli dei sostenitori a quelli dei beni ogni anno confiscati alla mafia.

 


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