PALERMO – “Sono contenta. Sì lo sono, nella misura in cui possa esserlo una figlia che non ha più un padre”, dice Marzia Fragalà. I giudici hanno appena emesso il verdetto al processo per l’omicidio del’avvocato penalista Enzo Fragalà.
Parla da figlia e da avvocato. Ha seguito la scelta professionale del padre: “Immaginavo che non ci sarebbe stata la condanna di chi è stato assolto, ma non ci sono state riduzioni di pena”, aggiunge lei che il processo lo può analizzare anche dalla prospettiva di chi indossa la toga. “Adesso attendiamo la Cassazione, ma ritengo che le posizioni si siano cristallizzate”, spiega.
La cosa che più la conforta è che “almeno c’è chiarezza su quanto è successo, soprattutto sul movente. Non ci sono dubbi che quanto ha subito mio padre sia stato voluto dalla mafia. Per noi e per lui questo è importante”.