Pizzo a commercianti |Condannati 4 dei Santapaola - Live Sicilia

Pizzo a commercianti |Condannati 4 dei Santapaola

La sentenza è del Gup del Tribunale di Catania. I quattro facevano parte della "cellula" operativa di Cosa nostra ad Acireale. NOMI E CONDANNE

Camillo Brancato

CATANIA – Erano diventati il peggiore incubo di commercianti e imprenditori acesi e della fascia jonica. Il 29 ottobre 2013 Carmelo Brancato, Salvatore Indelicato, Carmelo Messina e Rosario Panebianco sono finiti in manette dopo una lunga e articolata inchiesta della Dda di Catania condotta dai poliziotti del Commissariato di Acireale, guidato da Salvatore Pezzino. I quattro estortori, ritenuti braccio operativo dei Santapaola nella città dei cento campanili, sono stati condannati. Si è infatti concluso il processo celebrato davanti al Gup del Tribunale di Catania con il rito abbreviato.

Salvatore Indelicato

Carmelo Messina

LE CONDANNE. Per Camillo Brancato, 38 anni, la pena è di 9 anni  di reclusione ed  2.000 euro di multa; 2. Salvatore Indelicato, 44 anni, dovrà scontare una condanna di 13 anni e 4 mesi di carcere oltre a pagare una multa di 4 mila euro. Carmelo Messina,  57 anni, 13 anni e 8 mesi di reclusione e 4.400 euro di multa. Per Rosario Panebianco,  46 anni, la pena è di 12 anni e la multa di 4 mila euro. Ai quattro sono stati contestati dall’accusa i reati di associazione ai delinquere finalizzata alle estorsioni. Per la procura e la polizia (e oggi anche per il Gup) gli imputati sarebbero organici a Cosa nostra catanese, ed in particolare costituirebbero la cellula di Acireale per la famiglia mafiosa “Santapaola”.

Rosario Panebianco

L’INCHIESTA. Chiedevano il pizzo ai commercianti e ai negozianti di Acireale. Una tangente per essere lasciati in pace e non avere “conseguenze”: il ricatto estortivo era quello tipico delle organizzazioni criminali. A inchiodare i quattro, oggi condannati è stata un’articolata inchiesta coordinata dalla Dda di Catania tra il 2009 e il 2012. Intercettazioni telefoniche e ambientali sono state da supporto alle attività condotte dalla Sezione Investigativa del Commissariato di Acireale che ha portato alla luce gli affari illeciti del gruppo criminale. Le attività estorsive e di riciclaggio dei quattro non si concentravano solo ad Acireale, ma si sarebbero diffuse anche nei comuni limitrofi della fascia ionica. Le vittime erano soprattutto professionisti del settore commerciale.


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