Manager sanità in Sicilia, la partita delle nomine ai supplementari

Manager della sanità, la partita delle nomine va ai tempi supplementari

Manca la ratifica della Giunta. Richiesta di accesso agli atti per 3 aspiranti dg

PALERMO – A due mesi dalle nomine, gli uomini e le donne individuati dal governo regionale per guidare le aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia rivestono ancora formalmente la carica di commissari straordinari. Scorre il tempo ma ancora non arriva l’investitura ufficiale della Giunta che dovrebbe “trasformarli” in direttori generali, assegnando loro anche gli obiettivi del mandato. Quella ratifica non è arrivata neanche nella Giunta di ieri, 3 aprile, e nemmeno in quella della settimana precedente nonostante in tanti si aspettassero un inserimento nell’ordine del giorno dei lavori. Il quadro, intanto, si arricchisce di un nuovo elemento: tre richieste di accesso agli atti della selezione.

Il silenzio-assenso dell’Ars

Si aprono così i tempi supplementari di una partita iniziata diversi mesi fa e che a fine gennaio era stata risolta con l’individuazione della lista dei prescelti. La mancata formalizzazione di questo passaggio potrebbe non nascondere particolari significati ma c’è chi scalpita e si domanda se dietro a questa lentezza formale non ci sia un ragionamento politico ancora da “limare”. L’ultimo passaggio ufficiale si è consumato all’Ars a metà marzo, con la commissione Affari istituzionali che ha deciso di non decidere. I deputati della prima commissione, dopo avere chiesto tutti i documenti della selezione per controllare la legittimità delle nomine e dopo qualche “scintilla” al proprio interno, non si sono espressi lasciando sostanzialmente il via libera alle scelte di Palazzo d’Orleans attraverso il cosiddetto silenzio-assenso.

Non soltanto i direttori generali

Nei corridoi di Palazzo qualcuno prova a spiegare una situazione che in realtà non dipenderebbe dalla scelta dei direttori generali, su cui adesso sarebbe impensabile un ripensamento, ma dalla nomina dei nuovi direttori sanitari e amministrativi. È questa l’ultima fase dell’intricata vicenda dei manager della sanità. Si tratta di un passaggio politico fondamentale, perché le scelte appartengono soltanto formalmente ai manager delle aziende.

Pesi e contrappesi

La nuova tornata di nomine sarà il frutto di una complessa elaborazione politica fatta di pesi e contrappesi e tenendo conto delle scelte già fatte a gennaio. Si cercherà di non scontentare nessuno dei partiti della maggioranza e di non alterare gli equilibri. Ed è su questo fronte che, secondo alcune indiscrezioni, le tessere del puzzle non sarebbero ancora tutte al loro posto. Le rose di nomi a disposizione sono ampie: 57 gli idonei per il ruolo di direttore amministrativo, 65 quelli che possono ricevere la nomina a direttore sanitario.

Manager della sanità, accesso agli atti

A complicare ulteriormente il quadro ci sono le richieste di accesso agli atti che riguardano tre degli attuali 18 manager: Gaetano Sirna, che era già stato confermato direttore generale del Policlinico di Catania fino a ottobre 2025 ma che secondo alcuni avrebbe superato i limiti di età; Ferdinando Croce, fedelissimo dell’ex assessore alla Sanità Ruggero Razza, scelto per l’Asp di Trapani; Giorgio Giulio Santonocito, designato al Policlinico di Messina. All’orizzonte, intanto, si avvicinano a grandi passi le elezioni europee e il governo dovrà ratificare le scelte fatte senza andare oltre la data dei 45 giorni prima del voto per Bruxelles, altrimenti tutto slitterebbe a giugno: l’effetto sarebbe quello di allungare ulteriormente una partita che a quel punto diventerebbe davvero infinita.


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