Mangano: "Ora al voto" |Torrisi: "Priorità alle regole" - Live Sicilia

Mangano: “Ora al voto” |Torrisi: “Priorità alle regole”

La Commissione regionale per il Congresso ha validato i risultati dei congressi di Santa Maria di Licodia e Picanello. Nessun commissariamento in arrivo per la commissione provinciale. Nessun conflitto di interessi per Giacomo Torrisi che aveva già provveduto a mettere in regola la sua posizione.

Le reazioni dei candidati
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CATANIA. La commissione regionale del Pd si è pronunciata sul “caso Catania”. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, la situazione si è tranquillizzata. La commissione ha cercato di trovare soluzioni condivise: i risultati dei congressi di circolo di Ognina – Picanello e Santa Maria di Licodia sono stati validati. Il ricorso era stato presentato da Gianni Villari e Francesco Mastroianni, neo eletti segretari dei circoli finiti sotto la lente d’ingrandimento della commissione. La decisione di sospensione è stata considerata “troppo frettolosa” come spiega, a LiveSiciliaCatania- Adele Trovato, membro del Crc. Una scelta, quella di annullare l’esito delle consultazioni, che non “teneva conto dei verbali dei congressi e della presenza dei garanti”. Il timore era che si potesse creare “un precendente”: annullare dei congressi dopo “avere regolarmente registrato i verbali”.

Il pronunciamento della Crc ha trovato il plauso del candidato della mozione “Identità e rinnovamento”, Mauro Mangano. “La commissione regionale per il congresso ha riconosciuto l’infondatezza delle motivazioni che avevano portato all’assurdo annullamento dei congressi di due circoli dove la mozione da me rappresentata è prevalsa a larga maggioranza”. “Non si annullano i congressi per eccesso di partecipazione, chi aveva appoggiato questa linea ne prenda atto e se ne assuma tutte le responsabilità – continua Mangano – adesso chiedo ai militanti del partito, che hanno già dimostrato di apprezzare il programma del gruppo che rappresento, di recarsi a votare senza paura di vedere annullato il loro voto per qualche assurdo cavillo tirato fuori apposta per limitarne la partecipazione”. Villari e Mastrianni, però, avevano avanzato altre richieste alla commissione: il commissariamento della Cpc e l’esclusione di Giacomo Torrisi dalla partecipazione alle sedute della Commissione Regionale per il Congresso e della Commissione Regionale di Garanzia. Il rischio di commissariamento per la commissione provinciale è stato scongiurato, ma con un monito: “Garantire la terzietà nei giudizi e nelle valutazioni”. Oggi pomeriggio i dirigenti del Pd etneo avranno modo di leggere il responso della riunione di ieri e di accogliere i suggerimenti della commissione regionale. Gli accorgimenti, o “criteri di buon senso” come li definisce Trovato, riguardano anche la trasparenza dei pagamenti delle tessere. “Chiediamo ai Cpc che le operazioni di voto siano consentite solo quando è possibile rintracciare in maniera precisa il pagamento delle tessere”.

Per quanto riguarda, invece, la vicende di Giacomo Torrisi, il problema non si pone nemmeno. Infatti, è stato lo stesso Torrisi (padre di Jacopo, candidato alla segreteria provinciale) a risolvere “il conflitto d’interessi” che lo riguarda. Torrisi aveva rassegnato le sue dimissioni, che non sono state accolte, e si era impegnato a non prendere parte a riunioni della commissioni chiamate a valutare vicende legate al congresso catanese. Jacopo Torrisi, contattato da Live Sicilia Catania, commenta la decisione della commissione e interviene per la prima volta sulla vicenda del “conflitto di interessi”. “Finora non ho fatto alcun riferimento a mio padre, nonostante le numerose critiche volgari e di cattivo gusto che mi sono giunte, perché ho sempre avuto grandissima fiducia sulla sua capacità di discernimento e terzietà”. “A riprova di questo, – continua Torrisi- voglio rassicurare tanto il mio amico Mauro Mangano quanto i suoi sostenitori, che ancora prima che loro sollevassero questo problema (in realtà inesistente), mio padre aveva già rassegnato le sue dimissioni che non sono state accolte”. “In ragione di ciò ha comunque dichiarato che mai, per via di un ovvio conflitto di interessi, avrebbe partecipato a riunioni della Commissione Regionale per il Congresso, delegando un soggetto terzo”.

Torrisi definisce il modus operandi del padre come “una buona pratica”. Il candidato della mozione “Una raggiante Catania” rincara la dose: “Se ci fosse stata una maggiore comunicazione tra il livello regionale e quello provinciale, forse, una richiesta superflua e inutile come quella non sarebbe stata necessaria”. Torrisi coglie l’occasione per commentare il monito al rispetto delle regole portato avanti dal Crc. “Io per primo denuncio lo stato d’ingerenza da parte di forze esterne, poco appassionata alla vita democratica di questo partito ma interessata ad inserirsi al suo interno pur provenendo da storie politiche molto lontane”.

Torrisi chiede a gran voce la presenza di garanti. “Ribadisco che il congresso deve andare avanti nel pieno rispetto delle regole e chiedo l’intervento di soggetti terzi, anche non catanesi ma provenienti da Roma o Palermo, che garantiscano con la loro presenza uno svolgimento dei congressi più sereno e rispettoso delle regole”. “Io sto girando di persona numerosi circoli della provincia presentando il mio progetto politico e convincere con onestà le persone, non ho a mio sostegno nessun mezzo finanziario a mio sostegno ma soltanto la forza delle mie idee e della mia credibilità personale”, dice. Infine un monito a chi ha concepito le regole del tesseramento. “Chiedo ai miei dirigenti nazionali di fare maggiore attenzione, quando saranno richiamati a decidere sui futuri regolamenti congressuali, perché questa formula del tesseramento durante le operazioni di voto ha comportato delle distorsioni (anche in altre realtà territoriali)”. “Nel diritto quando una legge non funziona viene abrogata, non vedo perché non si possa fare anche nel Pd magari per i futuri congressi, chissà, forse si potrebbe ricominciare a parlare di politica”, conclude Torrisi.


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