Sicilia, bocciati col voto segreto 3 articoli della manovra

Manovra sotto tiro, bocciati tre articoli con il voto segreto

Schifani pensa di ritirare la manovra

PALERMO – Tre articoli bocciati con il voto segreto, sei approvati. Clima da Vietnam all’Assemblea regionale siciliana, dove l’esame della manovra quater inizia in salita per il governo. Un esito disastroso per l’Esecutivo, tanto da spingere il governatore Renato Schifani a pensare addirittura al ritiro del provvedimento.

Secondo fonti del governo regionale, raccolte dall’Ansa, tra i 17 franchi tiratori ci sarebbero i parlamentari di Fratelli d’Italia, ma i sospetti si avanzano anche su Forza Italia. Il gruppo dei meloniani all’Ars conta 12 deputati. Pochi giorni fa FdI aveva disertato la giunta perché contraria alla riconferma del dirigente generale della pianificazione strategica della Sanità mentre il partito non avrebbe digerito la nomina fatta ieri del nuovo direttore sanitario dell’Asp di Catania, gradito a Lega, Mpa e deputati Fi. Al momento del voto mancavano in Aula due deputati meloniani e altrettanti voti per Forza Italia.

Manovra, i tre articoli bocciati

Caduti, quindi, tre articoli del ddl variazioni di bilancio. Il primo riguardava gli adempimenti fiscali relativi al nuovo sistema contabile basato sul principio ‘Accrual’. La seconda misura bocciata stanziava 3,4 milioni di euro per il triennio 2025-2027 per “l’implementazione e l’adeguamento delle piattaforme digitali DRT”. Il terzo articolo vittima del voto segreto autorizzava una spesa ulteriore di 1,2 milioni di euro per consentire lo scorrimento di graduatoria e il conseguente finanziamento di alcune fiction, tra cui quella su Biagio Conte.

Galvagno:” Cominciamo bene…”

Nelle tre votazioni la maggioranza ha raggiunto quota 23, mentre i contrari al mantenimento degli articoli sono stati 31, 35 e 36. “Cominciamo bene…”, è stato il commento amaro del presidente dell’?’Ars, Gaetano Galvagno, catturato dai microfoni di Sala d’Ercole dopo la prima votazione andata male per la maggioranza.

Di Paola: “Dagnino colga i segnali…”

Sala d’Ercole ha dato il semaforo verde ad altri sei articoli ma davanti alle tre battute d’arresto è stata evidente l”impossibilità di proseguire i lavori. “L’assessore Dagnino colga i messaggi che arrivano dalla sua maggioranza – ha affermato il coordinatore regionale M5s Nuccio Di Paola -. Come opposizione siamo in venti in Aula, è evidente che oltre dieci parlamentari di maggioranza stanno votando contro la manovra”. Segnale colto al volo da Galvagno, che ha sospeso l’Aula convocando una conferenza dei capigruppo.


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