PALERMO – Il fantasma del voto segreto incombe sulla Finanziaria. Franchi tiratori in azione due volte a Sala d’Ercole nella seduta di giovedì 18 dicembre: caduti gli articoli 18 e 19. Il responso del tabellone è stato pesantissimo per il governo, che nel primo caso ha raccolto 15 voti, nel secondo 13. Gli emendamenti soppressivi dell’opposizione sono stati spinti da 42 e 43 voti. Una quindicina, a conti fatti, i franchi tiratori.
Cadono 2 articoli della Finanziaria
Addio alla misura che stanziava contributi ai parchi archeologici per interventi di diserbo e prevenzione incendi. La spesa prevista era di un milione di euro all’anno. Cancellato anche il Fondo di rotazione di un milione per la prevenzione degli incendi boschivi attraverso le attività messe in atto dai Comuni. La maggioranza ha tenuto, invece, sul voto segreto chiesto per un emendamento Pd che cambiava totalmente l’impostazione dell’articolo 12: cinque milioni per i Comuni che introducono misure volte a promuovere un migliore recupero dei crediti nei tributi locali.

L’ipotesi stralcio
Una quindicina le norme approvate finora. La strada per l’approvazione definitiva della Finanziaria, che dovrebbe arrivare entro sabato, sembra tutta in salita. Nel pomeriggio di giovedì una indiscrezione raccolta da LiveSicilia segnalava lo stralcio di una ottantina di articoli ordinamentali da parte della presidenza dell’Ars. Al rientro in Aula, però, un Gaetano Galvagno decisamente scuro in volto esclamava a microfono aperto: “Non c’è sintesi, si va avanti…”. L’ipotesi dello stralcio delle misure non strettamente legate alla legge di Stabilità, come richiesto dall’opposizione, resta comunque in piedi.
Finanziaria a passo lento
I ritmi tenuti finora dall’Aula, del resto, non sono compatibili con la dead line del 20 dicembre. Un paio di articoli approvati in mattinata, con il centrodestra assente e il capogruppo di FdI Giorgio Assenza che ha rimbrottato duramente gli alleati. Nel pomeriggio governo in forte difficoltà davanti agli emendamenti di riscrittura presentati dall’opposizione. Vista la debolezza dei numeri, l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino è stato costretto ad accogliere molte delle richieste di modifica che arrivavano dall’Aula.
Il duello Galvagno-Dagnino
Inevitabile, quindi, il rallentamento dei lavori e il continuo accantonamento degli articoli per dare il tempo agli uffici di riscrivere le norme. Quasi matematico l’inciampo, come nel caso dell’articolo 4, ‘Aree a burocrazia semplificata e legalità controllata’. Una riscrittura non condivisa tra governo e Cateno De Luca ha fatto saltare i nervi a Galvagno: “Assessore, avevamo detto che la riscrittura sarebbe stata condivisa”, le parole del presidente dell’Assemblea rivolte a Dagnino. La risposta: “Ritenevo che la riscrittura fosse condivisa, mi stavo occupando di un altro articolo e ora registro la risposta negativa”. Un botta e risposta andato avanti per diversi secondi e che ha tradito tutta la tensione tra i due e che si è concluso con l’avvertimento di Galvagno: “Così non si può andare avanti”.

Il Mpa: “Governo incerto, genera confusione”
A questo punto Galvagno ha sospeso l’Aula convocando la conferenza dei capigruppo, come chiesto poco prima da Roberto Di Mauro, esponente del Mpa. Dal deputato autonomista altra stoccata al governo: “Così non si può andare avanti, le incertezze dell’Esecutivo generano confusione nella maggioranza”.
Galvagno: “Basta sospensioni, si va avanti”
Il rientro in Aula non è stato dei più sereni. Nuovo duro scambio di battute tra Galvagno e Dagnino per il ritardo di quest’ultimo, assente al momento della riapertura. Il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino ha chiesto alla presidenza di temporeggiare nel prosieguo dei lavori ma la risposta è stata secca: “Questo non è un organo monocratico, non sono più disposto a sospendere. I tempi delle riscritture sono finiti. Se l’assessore vuole venire in Aula bene, altrimenti io vado avanti”. A quel punto Dagnino è entrato in Aula chiedendo “un attimo di calma” alla presidenza ma Galvagno ha risposto stizzito: “Io di calma e pazienza ne ho avute parecchie, lei ha fatto 38 riscritture. Deve avere rispetto per il Parlamento che ha avuto rispetto per lei”.
Ok alle agevolazioni per il bollo auto
Sul campo resta l’approvazione della norma sulle agevolazioni fiscali per il bollo auto, dopo ben due riscritture da parte del governo. Eliminata la presunta norma ‘pro-Sicily by Car’ contenuta al comma 3. L’articolo prevede esenzioni quinquennali per i veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno. Proroga, inoltre, per il triennio 2026-2028, dell’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale per i veicoli utilizzati dalle associazioni di volontariato e dalle organizzazioni di volontariato di Protezione civile.
Nasce il Fondo per l’editoria
Approvato anche il Fondo per l’editoria: nove milioni di euro in tre anni di aiuti a fondo perduto per gli editori che operano in Sicilia. Il terzo tentativo, dopo le due precedenti bocciature, è quello buono. Un emendamento del Movimento cinque stelle, però, fa nascere una riserva del 20% “in favore delle testate giornalistiche emergenti”, registrate negli ultimi tre anni.
Fondi contro il disagio sociale
Passa anche uno stanziamento da un milione di euro per il contrasto al disagio sociale nel centro storico di Palermo attraverso iniziative di partenariato pubblico-privato. Un altro milione di euro, ma soltanto per il 2026, creerà un nuovo capitolo di bilancio per interventi di riqualificazione sociale e urbana per le città di Palermo, Catania e Messina.
Arriva la Super Zes
Supera l’ostacolo, alla fine, anche l’articolo 4, la cosiddetta ‘Super Zes’. La norma dispone procedure semplificate e regimi procedimentali speciali all’interno di circoscritte aree del territorio regionale, denominate ‘Aree a burocrazia semplificata e a legalità controllata’, ulteriori rispetto a quelle della Zes unica. L’obiettivo è promuovere lo sviluppo economico e incentivare la crescita occupazionale.
Bonus edilizi
Semaforo verde anche ai bonus edilizi, contenuti all’articolo 5. Viene istituito un plafond presso il Fondo Sicilia con dotazione complessiva di trenta milioni di euro destinato all’erogazione di contributi diretti a fondo perduto per interventi diffusi di riqualificazione energetica e sismica degli edifici, orientati alla sostenibilità ambientale.
Una cabina di regia contro le specie aliene
Con l’ok all’articolo 14, inoltre, viene istituita presso l’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente una cabina di regia per le specie esotiche invasive. L’organismo avrà funzioni di coordinamento e monitoraggio delle attività di prevenzione, contenimento ed eradicazione delle specie aliene sul territorio regionale. La spesa per il 2026 sarà di 50mila euro.

