PALERMO – Segnali di disponibilità al dialogo da Palazzo d’Orleans in vista dell’esame della manovra da parte dell’Ars. Il governatore Renato Schifani apre a possibili modifiche di un testo che reputa già “pieno di buone misure”, come quelle per la crescita e la lotta alla crisi idrica. Il ddl Variazioni di bilancio potrebbe così aumentare il proprio spazio di manovra, anche in virtù dei 74 milioni di euro che il governo ha assegnato alla Sicilia nell’ambito del dl Fisco.
Il dialogo sulla manovra
Il presidente della Regione, intanto, tende la mano a tutti i gruppi presenti a Sala d’Ercole. “Cercheremo di migliorarla ancora – è la riflessione fatta in queste ore dal governatore – ascoltando maggioranza e opposizione“. Il governo intende avviare il dialogo con le forze politiche mantenendo “un atteggiamento rigoroso” e improntato “a un lavoro che porti a una silenziosa assunzione di responsabilità” perché “questo è ciò che si aspettano i cittadini”.
La manovra naviga all’Ars
Il disegno di legge, che conta 35 articoli, ha già iniziato la sua navigazione all’Ars con la discussione generale in commissione Bilancio, dove era presente l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, poi farà tappa nelle commissioni di merito. Il testo vale 350 milioni di euro ma la cifra finale potrebbe superare i 400 dopo la decisione del Consiglio dei ministri di assegnare alla Sicilia 74 milioni attraverso il dl fiscale. Soldi che Roma invierà come risarcimento per le minori entrate dovute alla riforma dell’Irpef.
Le misure per le imprese
Schifani punta sulle norme del ddl che concretizzano gli aiuti alle imprese attraverso l’Irfis: venti milioni di euro consentiranno l’erogazione attraverso il Fondo Sicilia di finanziamenti agevolati, assistiti da contribuzione a fondo perduto, in favore delle medie imprese operanti in Sicilia. Altri dieci milioni saranno destinati alle piccole imprese che decideranno di consorziarsi.
Tra le misure che stanno più a cuore a Palazzo d’Orleans anche quelle sul prestito d’onore agli studenti universitari e sul sostegno alle aziende sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Nel primo caso sono previsti fino a diecimila euro per i giovani che restano a studiare in Sicilia, nel secondo un fondo da quattro milioni di euro per aiutare gli amministratori giudiziari di beni confiscati a salvare le aziende dal fallimento.
Il barometro dell’Ars
Fin qui i buoni propositi di Palazzo d’Orleans, tuttavia le previsioni sul cielo di Sala d’Ercole non sono delle migliori. Il centrodestra non ha trovato l’intesa sul ddl Enti locali e così è stato costretto a rispedire il testo in commissione per la seconda volta. Perplessità serpeggiano tra le file della maggioranza, dove qualche voce raccolta dall’Ansa ha ipotizzato “inevitabili modifiche” al testo.
Sulla manovra M5s “pronto alla battaglia”
Venti di guerra dal Movimento cinque stelle, dove il coordinatore regionale Nuccio Di Paola non ha digerito il tira e molla sul ddl Enti locali che avrebbe potuto portare un assessore in più nelle giunte comunali. “Schifani ha perso la bussola della sua maggioranza – dice Di Paola -, nonostante le strumentalizzazioni anche nei miei confronti. A lui e alla sua maggioranza riserverò lo stesso trattamento”. Di Paola si dice “pronto a presentare diversi emendamenti” e a chiedere il voto segreto in aula “su ogni articolo”.