Qualcosa (tanto) si muove al centro, nell’imminenza delle Europee. Grandi manovre sono comprensibilmente in atto: l’area accreditata di consensi presenti e venturi, come intercapedine attrattiva fra le ali estreme, rappresenta un appetitoso bacino-bottino di voti. Le elezioni di giugno potrebbero dare notizie sul suo orizzonte.
Forza Italia e Noi Moderati
Sembra a un passo, per esempio, la sintesi tra Forza Italia e Noi Moderati. Antonio Tajani e Maurizio Lupi si scambiano messaggi e idee a distanza, in attesa di ratificare un accordo nazionale che, in Sicilia, porterà in lista per i centristi Antonello Antinoro.
L’asse tra Lega e Udc
In un’altra storia del ‘centrismo’ aggregato a destra si confermerebbe l’asse tra la Lega e l’Udc. “L’intesa tra la Lega e i centristi dell’Udc – dice il leghista Nino Minardo, sentito dall’Adnkronos – è prima di tutto una risposta a quel mondo cattolico disorientato che nel tempo ha ingrossato le fila del non voto, inoltre è una sponda ai tanti amministratori sui territori”.
“Ora – aggiunge – si potrà rafforzare un lavoro di presenza in termini di proposte in Parlamento e nei territori per raccogliere le istanze di un mondo, quello cattolico e moderato, che chiede che valori come quelli della famiglia e della vita ritrovino una classe dirigente nazionale e locale attenta e proattiva”.
Cosa farà la DC?
Cosa farà, a questo punto, la Dc di Totò Cuffaro? Formalmente c’è sempre la strada annunciata della stretta di mano con Matteo Renzi e Italia Viva, nonostante le polemiche. Ma non sarebbe un ‘abbraccio’ in odore di unanimità. Il capogruppo dei democristiani a Sala d’Ercole, Carmelo Pace, preferirebbe, come abbiamo scritto, lo schema classico con i moderati che guardano a destra, lì dove risiede la Lega.
Proprio Totò Cuffaro, stamattina all’Ars per il passaggio dell’onorevole Salvo Giuffrida dalla lista di De Luca, transitando per il Misto, alla Nuova Dc, offre spunti interessanti e manda segnali. Rilancia l’ipotesi del listone centrista, ma considera significativo l’annuncio del leghista.
“Abbiamo un ragionamento aperto con Renzi – dice Cuffaro -. Ma se, nel raggruppamento, ci sono gli altri simboli e non il nostro, non ci saremo noi. Minardo parla a nome della Lega o dell’Udc? Il ragionamento è molto interessante, perché io ho incontrato Cesa, a Roma, per avviare una prospettiva comune, smettere di litigare sul simbolo e rifare da Democrazia Cristiana”. Qualcosa, in effetti, si muove.