CATANIA – È l’Irsap l’ente responsabile della manutenzione dei canali che attraversano la zona industriale, in particolare il canale Arci. In attesa che la Regione decida se trasferire la gestione ad altro soggetto, oggi è l’ente che gestisce le aree industriali che deve provvedere alla sistemazione e al corretto funzionamento dei corsi d’acqua che tante volte sono esondati, allagando letteralmente la zona industriale. Lo stabilisce un’ordinanza del Tar Catania, firmata dal presidente Pancrazio Savasta, in accoglimento del ricorso presentato dal titolare del Lido Roma, assistito dall’avvocato Elio Guarnaccia.
Il giudice si esprime a favore del ricorrente, dando dunque torto all’Irsap che, in base ad una deliberazione della Giunta regionale dell’aprile 2018, che ha avviato un processo di trasferimento della gestione dei sistemi idrici, fognari e depurativi degli agglomerati industriali ai gestori del servizio idrico, non aveva effettuato la chiusura del canale Arci in vista della stagione balneare. Il corso d’acqua artificiale, inizialmente pensato per convogliare le acque meteoriche nella zona e poi diventato canale per lo scolo dei reflui industriali, ogni anno deve infatti essere sbarrato entro il primo giugno, per consentire la balneabilità del litorale sabbioso limitrofo al Lido Roma (e non solo). L’Arci è infatti lo stesso canale esondato in seguito ai nubifragi di giugno, causando danni anche alle imprese della zona industriale.
Una richiesta, quella di chiusura del canale e di svuotamento dello stesso, che il titolare del lido balneare presenta ogni anno ma che, quest’anno, però, ha avuto come risposta un diniego, che l’Irsap ha basato sulla deliberazione della Giunta Musumeci, da cui deduce che non sarebbe più competente. Da qui il ricorso da parte del titolare dell’impresa balneare, accolto dal Tar, secondo cui il ricorso è fondato, e che dispone la sospensione della nota del 19 aprile “con cui l’Irsap ha negato la propria competenza in merito alla gestione e manutenzione del canale Arci”, e di conseguenza onera “l’Irsap all’attività richiesta”.
“La delibera di Giunta invocata dell’Irsap – si legge nel ricorso – non ha disposto alcun trasferimento, ma lo ha solo autorizzato”, ovvero ha attivato le procedure di trasferimento ma non le ha completate. Insomma, la gestione dei canali che servono la zona industriale e dell’Arci in particolare, resta assolutamente in obbligo all’Irsap, contro cui potrebbero a questo punto rifarsi anche le aziende dell’area industriale in caso di danni da esondazione del canale.
“Adesso l’Irsap è obbligata ad eseguire l’ordinanza – commenta l’avvocato Guarnaccia – e dovrà farlo con urgenza, vista la precaria situazione della vasta area interessata dal canale. In caso di inerzia, il Lido Roma valuterà nelle prossime settimane se chiedere al TAR la nomina di un commissario ad acta per l’esecuzione coattiva”.