PALERMO – Luglio 2018. Tra le tante persone che si godono in barca il sole e il mare di Mondello c’è un gruppo che non sfugge agli obiettivi dei poliziotti. Hanno scelto davvero un luogo singolare per un summit di mafia. A bordo ci sono Tommaso Inzerillo, Giuseppe Spatola, Calogero Zito e Thomas Gambino, figlio di Joseph uomo d’onore della Cosa Nostra americana.
Alle 11:00 i cinque partono dal cantiere nautico Sicilmare al porticciolo turistico di Sferracavallo e lanciano l’ancora davanti al golfo di Mondello. Faranno rientro alle 18:15. Durante il tragitto che li conduce al porticciolo Thomas Gambino, giunto in Sicilia il giorno prima, porta dei saluti speciali a Tommaso Inzerillo: “… mi ha detto Franki, salutami lo zio Masino”.
“Franki” è Frank Calì, boss della potente famiglia mafiosa Gambino ammazzato davanti alla sua villa in collina a Staten Island lo scorso marzo. Il giovane Gambino parla della disponibilità, sua e di Calì, a finanziarie alcune iniziative imprenditoriali di Inzerillo: “… da quando sono venuto qua, che ti ho detto io? Te l’ho detto, uno si deve aprire qualche attività, qualche cosa, anche se gli deve mettere ad un altro e uno dice, guarda, mi servono cinquantamila euro… uno li trova cinquantamila euro, si apre il posto”.
Tommaso ha già un’idea: “… ci sono da fare trenta appartamenti, ti ci trovi? Che dici?… qua, a Palermo”. Gambino non è convinto: “Noi in America stiamo costruendo, mio padre in America costruisce, fare e dire, e li vende… ma qua, che fai, che fai, costruisci qua, che fai, poi non li puoi vendere…”.
Niente edilizia, ma per altri affari i Gambino sono pronti a investire: “… ci vogliono cinquantamila euro? Si trovano cinquantamila euro, però, se uno sa che li investe in un posto che sa, che poi ti ritornano, e li vedi mille euro la settimana, quelli che sono, per uno campare, fare e dire… magari uno può… quelli per campare, giusto o no?”.