Marsala, il ministero responsabile | per le botte in caserma - Live Sicilia

Marsala, il ministero responsabile | per le botte in caserma

Il tribunale di Marsala

Il processo vede imputati sette carabinieri per le violenze che sarebbero state commesse, nel 2011, nella caserma di Pantelleria, su persone fermate per controlli.

Il processo
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MARSALA – Il ministero della Difesa è stato dichiarato ”responsabile civile” dal Tribunale di Marsala nel processo che vede imputati sette carabinieri (tra i quali anche il capitano Dario Solito, ex comandante della Compagnia di Marsala, accusato di omessa denuncia) per le violenze che sarebbero state commesse, nel 2011, nella caserma di Pantelleria, su persone fermate per controlli. Il Tribunale ha accolto la richiesta avanzata in tal senso da un legale di parte civile. Il processo è stato rinviato al 24 marzo, quando saranno ascoltate le presunte vittime delle violenze. Oltre al capitano Solito, sotto processo sono i marescialli Giuseppe Liccardi, che all’epoca dei fatti era comandante della stazione di Pantelleria, anche lui accusato di omessa denuncia, e Claudio Milito, nonché Luca Salerno, Lorenzo Bellanova, Rocco De Santis e Stefano Ferrante.

A conclusione dell’indagine, venne disposto il divieto di dimora a Pantelleria per Milito, Salerno, Bellanova, De Santis e Ferrante. Nei confronti di questi militari, accusati di essere gli autori delle violenze, era stato chiesto l’arresto. L’omessa denuncia dei fatti era stata contestata anche ad altri sei carabinieri della stessa stazione, processati con rito abbreviato e per i quali il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni di carcere. Il gup di Marsala, però, li ha assolti. L’indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, fu avviata a seguito della denuncia di un marsalese, Vito Sammartano, 42 anni, cuoco, che d’estate si trasferisce a Pantelleria per motivi di lavoro. ”Sono stato fermato ad un posto di blocco e condotto in caserma verso le 4 del mattino – ha raccontato Sammartano – e dopo l’alcoltest, a cui sono risultato positivo, seppur di poco, sono stato massacrato di botte”. Nel corso dell’inchiesta, poi, sono emersi anche altri episodi dello stesso genere, tanto che la Procura diretta da Alberto Di Pisa ha individuato una decina di ”parti lese”. Le accuse a vario titolo contestate vanno dalle lesioni al sequestro di persona, dal falso in verbalizzazioni all’omissione di atti d’ufficio e di denuncia e favoreggiamento.

(Fonte ANSA)


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