MARSALA (TRAPANI) – Si può essere determinanti per una competizione elettorale dopo appena sei mesi dalla nascita? Sì, se sei un movimento politico nato dalla passione e dalla lungimiranza di un ex senatore della Repubblica che risponde al nome e cognome di Nino Papania. L’alcamese, classe 1966, dopo il buen retiro a cui si era sottoposto dopo l’esclusione dalle elezioni Politiche del 2013 per volere del comitato dei garanti del PD, dopo aver provato negli anni passati a dare il proprio contributo con altre formazioni politiche movimentiste, stavolta pare aver trovato la strada giusta. Anzi, la VIA giusta.
V.I.A., infatti, è il nome del Movimento politico che Papania ha forgiato in meno di un anno e che ha già dimostrato di essere determinante: queste appena trascorse elezioni Amministrative, infatti, hanno visto il movimento VIA contribuire nettamente all’elezione dei candidati sindaco di Marsala, di Campobello di Mazara, di Enna e di Misilmeri. Soggetto attivo e propositivo, VIA (acronimo di Valori, Impegno, Azione) a Marsala ha superato ogni aspettativa, andando ben oltre gli 8000 voti con 6 consiglieri comunali e tre assessori designati. Non di meno, a Misilmeri, nel palermitano, ha contribuito all’elezione del sindaco Rizzolo portando i propri rappresentanti in consiglio comunale. Ed anche a Enna la creatura politica di Papania è stata determinante nell’elezione del sindaco attuale, con 4 consiglieri che rappresenteranno il Movimento.
Una vera e propria macchina da guerra che, nel giro di pochi mesi, sta assumendo contorni politici regionali e guarda, di già, agli assetti nazionali. L’ex senatore è di quelli vecchia scuola, democristiano nel cuore si potrebbe dire, centellina le parole e le usa come dardi per colpire il bersaglio: “Da Marsala a Enna, dove ci siamo presentati abbiamo fatto la nostra parte dando un contributo positivo ed intelligente facendo da impulso a quei meccanismi che solitamente si mettono in campo. Non credo che il movimento VIA da lì debba partire per arrivare sulla luna ma deve rimanere con i piedi ben saldi sulla terra e scoprire qual è il percorso politico che possa servire alla Sicilia e alla politica siciliana. Non è pensabile che si possa presentare proprie liste alle Regionali o al Parlamento Nazionale, è pensabile e su questo lavoreremo che contribuisca, assieme ad altre forze politiche, popolari, autonomiste e riformiste, a costruire un soggetto politico che vada oltre i partiti tradizionali e che dia il proprio supporto per la crescita della Sicilia e, me lo lasci dire, alla crescita dell’intelligenza politica in Sicilia”.
A leggere fra le righe sembra che abbia già visto il futuro di quello che sarà VIA. Ma guai a dirgli che il suo movimento è moderato, ci tiene a sottolineare che si tratta di una forza politica riformista e progressista. Moderata nei toni e nel modo di approcciarsi, pacata quasi, ma dirompente dal punto di vista della visione socio-economica. Nino Papania, da qualche annetto, si lascia andare sul suo profilo Facebook in considerazioni e pensieri anche di natura filosofica. Ha indossato il vestito del “saggio” e non ci tiene nemmeno ad essere protagonista nei mass-media. “Fornisco il mio contributo e i miei suggerimenti senza impormi – precisa – ma non v’è dubbio che attorno a VIA stia crescendo una nuova classe politica e un nuovo modo di intendere la politica in generale. Siamo conservatori nello stile, fatto di rispetto e di parole date, ma progressisti nell’approccio al futuro”.
Pacato, dunque. Ma agguerrito allo stesso tempo. In circa nove mesi, dalle prime riunioni interlocutorie alla discesa in campo vera e propria, VIA ha annoverato oltre 50 amministratori in provincia di Trapani e sta allargandosi nel resto della Sicilia. E’ sbarcato ad Enna e nel palermitano. E ha intenzione di proseguire la sua marcia. L’ex senatore precisa di non avere ambizioni elettorali di natura personale, semmai non gli dispiacerebbe un ruolo importante. “Ho smesso di essere io il candidato e non torno indietro sui miei passi. Quando decisi di smettere con il calcio fu una decisione irrevocabile, quando decisi di smettere con l’attività professionale altrettanto. Non torno indietro. Ma non ho mai smesso di fare politica, penso sia evidente… e i sogni perché dobbiamo smorzarli?”