Mafia e colletti bianchi |Mascali, la città che "scotta" - Live Sicilia

Mafia e colletti bianchi |Mascali, la città che “scotta”

Scattata all'alba un'operazione dei carabinieri, coordinata dalla Dda di Catania, che ha portato all'arresto di 10 persone tutte accusate di corruzione aggravata dal metodo mafioso. Il comune di Mascali lo scorso marzo era stato sciolto per mafia.

La conferenza stampa convocata dal Procuratore Salvi

MASCALI – Questa volta la mano della giustizia ha colpito duramente in quella zona “grigia” che lega con un filo sottilissimo criminalità organizzata, politica e imprenditoria. Trema il comune di Mascali, finiscono dritti in carcere l’ex sindaco Filippo Monforte, l’ex presidente del consiglio comunale Biagio Susinni e il presunto affiliato della famiglia Laudani Alfio Romeo. Insieme a loro altre 7 persone, tutti sono accusati a vario titolo di corruzzione aggravata dal metodo mafioso. Ad eseguire il provvedimento di misura cautelare in carcere, emesso dal Gip su richiesta della Dda di Catania, i Carabinieri nel corso di un operazione scattata all’alba e che ha visto l’impiego di oltre 100 militari.

C’è anche l’imprenditore Alfio Luciano Massimino, 53 anni, tra i destinatari del provvedimento di custodia cautelare. La notizia  ha trovato conferme in fonti giudiziarie. Appartenente alla famiglia di noti costruttori edili, Alfio Luciano Massimino ha legato il suo nome anche alla storia del Calcio Catania. Figlio di Luigi e nipote di Angelo e Salvatore.

Il palazzo comunale del comune ionico già nel marzo del 2013 era stato investito in pieno da un terremoto quando era arrivato il provvedimento di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa e l’ente è stato commissariato. Un risultato raggiunto grazie ad un indagine avviata nel gennaio 2011 dai carabinieri della Compagnia di Giarre, coordinata dalla Dda di Catania guidata, che hanno svelato “una sinergia criminale tra amministratori locali, imprenditori etnei e referenti mafiosi del clan Laudani”.

“L’esposizione del comune alla criminalità organizzata – si legge nel decreto che ha disposto lo scioglimento del comune ionico – ha trovato conferma all’esito delle consultazioni elettorali del 2008, che ha visto eletti a sindaco e consigliere, nonché presidente del consiglio comunale di Mascali, due soggetti che avevano rivestito rispettivamente la carica di assessore e sindaco all’interno della compagine eletta nel 1988; quello stesso consesso che era stato sciolto nel 1992 a seguito di vicende giudiziarie che avevano coinvolto proprio i due amministratori”.

A quel decreto l’ex sindaco Monforte e l’ex presidente del consiglio Susinni, oggi arrestati, avevano reagito con parole di choc e incredulità. “Mascali non si meritava un provvedimento del genere – aveva commentato a Marzo alla redazione di LiveSiciliaCatania  Monforte – è una cosa ingiusta”. Per Biagio Susinni, invece, si trattava di “un provvedimento vergognoso per una città che non lo meritava”.

L’ex sindaco di Mascali è anche uno dei 43 nomi che spicca nelle richieste di rinvio a giudizio presentate dalla Procura per l’inchiesta su mafia e rifiuti denominata Nuova Ionia. Monforte è captato dalle cimici della Dia in diverse “conversazioni sospette”. Va detto per completezza d’informazione che il Gip di Catania, posizione confermata anche dal Tribunale del Riesame, aveva rigettato la richiesta di misura cautelare per l’ex sindaco presentata dalla Dda.

 


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