"Ventimila euro gli ha fottuto" | Bovini massacrati per punizione - Live Sicilia

“Ventimila euro gli ha fottuto” | Bovini massacrati per punizione

I soldi erano stati rubati al capomafia di San Giuseppe Jato, Salvatore Mulè, finito in manette.

Palermo - Mafia
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PALERMO – Nella notte fra il 18 e il 19 gennaio 2014 qualcuno si introdusse in un allevamento nelle campagne di San Giuseppe Jato. I bovini furono massacrati dentro la stalla. Le indagini dei carabinieri del Gruppo di Monreale ci dicono che si trattò di una macabra ritorsione. L’obiettivo era Giovanni Longo, un allevatore già processato e condannato per furto di animali. Contro di lui si era scagliata la collera di Giovanni Di Lorenzo l’uomo che, secondo l’accusa, avrebbe conteso lo scettro di capomafia all’anziano Gregorio Agrigento. Ed è stato lo stesso Di Lorenzo a spiegare ad un suo vicino di casa che Longo “ventimila euro gli ha fottuto”. I soldi erano di Salvatore Mulè, capomafia ormai detenuto. Con i soldi “si è comprato gli animali, al posto di dargli i soldi per quelli… si è comprato la jeep”.

La spedizione sarebbe stata portata a termine da Domenico Lo Biondo che, all’indomani, raccontava i particolari a Di Lorenzo: “… ieri sera i primi due me li ero dimenticati, che questo aveva il coso automatico…”. Si rammaricava, dunque, per il rischio che aveva corso: aveva fatto fuoco con una pistola semiautomatica che lascia i bossoli per terra. Di Lorenzo concordava: “Io gliel’ho detto a questo…una scopetta mi serve… ora mi interesso… perché la scopetta è un’altra cosa…”.

Quando Longo fece la macabra scoperta si guardò intorno per capire da chi arrivasse la minaccia. Non fu difficile per uno come lui che, dicono gli investigatori, si era avvicinato alla fazione che contendeva la leadership al gruppo di Gregorio Agrigento.

 


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