PALERMO – Il politico era un tipo “camurrusieddu”. Aveva fretta di andare al lavoro e Stefania, così si faceva chiamare la massaggiatrice hot, doveva accontentare la sua immediata richiesta di relax. Roberto La Vecchia, tra gli otto arrestati del blitz della Squadra mobile, la metteva in guardia: “… non gli fai pagare niente”. La ragazza doveva limitarsi a sperare nella mancia di “quello là, in politica”.
C’era, dunque, anche un politico, un ex consigliere comunale, nell’elenco dei clienti del centro massaggi Studio Elle di via Petrarca, a Palermo. Un elenco composto da professionisti, imprenditori, militari e studenti. Gente capricciosa e facoltosa, ma anche uomini spilorci. Al telefono, una delle ragazze – si faceva chiamare Fiorella – rispondeva ad un cliente abituale: “… ascolta, tu ti ricordi di me? Sono il militare… dico… ti ricordi l’ultima volta? Possiamo fare qualcosina in più, oppure no?”.
Eccome se si poteva fare qualcosina in più. Ad una condizione: mettere mano al portafogli e scegliere il massaggio Body, non il pià economico Relax. “Guarda che il relax non è un massaggio integrale”, spiegava Valentina al ragazzo dall’altra parte della cornetta che aveva un altro tipo di esigenze: “Mi fai lo sconto?”. Risposta secca e infastidita: “… ma che dici, tu… secondo te, io…, sai quanto prendo per un massaggio? Neanche 10 euro. Io per 10 euro, mi faccio toccare dalle persone?”.
A volte le ragazze incappavano in qualche cliente sui generis. Nicol si confidava con Michelle: “… ti giuro, si è portato la valigetta… con le cose masochiste…”. E giù risate: “… comunque vedi che era troppo convinto questo… secondo me lo ha fatto con qualcuno già, così… perché c’è andato troppo convinto…”.
Michele Loggia – finito agli arresti domiciliari con l’accusa di avere reclutato le ragazze per il centro Relax Time, sempre in via Petrarca – chiedeva a Noemi come fosse andata la serata col titolare di un serie di negozi – anche lui rimasto anonimo – e la ragazza rispondeva: “… mi ha dato centocinquanta euro… gli ho detto mi da dieci euro per… anche per la benzina così non li scambio”.
E poi c’era il medico. La frase che Anna diceva ridendo – “dottore mi curi…” – quella volta era più che mai azzeccata.