Maurizio Landini a Palermo, la Cgil denuncia: "La fuga dei giovani"

Landini a Palermo: “Governo contro la Costituzione, non escluso lo sciopero”

La giornata del segretario generale della Cgil in città
LA MANIFESTAZIONE
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PALERMOGiampaolo Pansa, in un ritratto al curaro per i suoi ‘Tipi sinistri, lo definiva ‘Meccanico di montagna’. Lui, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, del meccanico mostra la tenacia di chi persegue l’incastro giusto. Ci sarà una grande manifestazione sindacale, a Roma, il 7 ottobre prossimo, ‘Insieme per la Costituzione. Bisogna prepararla, territorio per territorio, iscritto per iscritto.

Gli appuntamenti di Landini

Oggi, il segretario è a Palermo. Vestito, cravatta rossa ed ecco il popolo della Cgil che l’accoglie al Rouge et Noir, a piazza Politeama. Una giornata densa di incontri. Alle 14, ecco l’assemblea al comando dei vigili del fuoco di Palermo, in via Alessandro Scarlatti.  All 15, l’inaugurazione della Casa dei Rider presso l’Epyc centre (European Palermo Youth Centre) di via Pignatelli Aragona.

La fuga dei giovani

“In dieci anni, dal 2013 al 2023 i siciliani più giovani, dai 15 ai 34 anni sono diminuiti del 15%, mentre la media nazionale è del 7%, in sostanza quasi un milione di persone in meno”. Così Mario Ridulfo, segretario della Cgil di Palermo nel suo intervento di apertura dell’iniziativa Insieme per la Costituzione che si sta svolgendo a Palermo alla presenza del leader sindacale Maurizio Landini. “Sono 190 mila i giovani siciliani che sono andati via, oltre 50 mila solo da Palermo – conclude Ridulfo – Una vera e propria fuga di persone, andate via e mai più tornate”.

Il contratto e i precari

“L’unica vera riforma possibile è quella che cancella le forme di lavoro precario e stabilisce un unico contratto di ingresso al lavoro – ha proseguito Ridulfo – questi due strumenti potrebbero fare tabula rasa di tutte quelle forme contrattuali che sono una vergogna e che riducono diritti e salario”. Secondo la Cgil ci sono 3 milioni di contratti a termine e 5-6 milioni di persone che pur lavorando non arrivano a 10 mila euro l’anno. Molti – ricorda il sindacato – i fronti aperti: i 651 lavoratori Almaviva, di cui 330 si trovano a Palermo, i circa 250 lavoratori palermitani dei Consorzi di bonifica, gli oltre 100 operai agricoli dell’università di Palermo, 250 lavoratori del consorzio Sintesi, i 2.500 ex Pip. Questo solo per citare alcuni casi.

Landini: tavoli finti

Dopo Ridulfo, tocca a Landini: “I tavoli che ci sono stati finora con il governo sono finti e non servono a nulla, perché l’esecutivo non ha la volontà di aprire una trattativa, per adesso luce non l’ha avuta. Siamo stati ai tavoli sulle pensioni, ma sono finti non si è discusso di nulla. Non si stanno mettendo risorse. Anche su sanità e sicurezza mancano gli stanziamenti e si continua a morire. Sul fisco il governo ha fatto votare il Parlamento con una legge delega e non ha aperto una trattativa con i sindacati che chiedono il rinnovo dei contratti”. E ancora: “Se si vuole governare senza il confronto con lavoratori i dipendenti e i pensionati, che tengono in piedi il Paese, significa mettere in discussione i principi fondamentali della Costituzione”.

Sciopero generale e Lampedusa

Maurizio Landini incalza: “Se il Governo non dovesse ascoltarci visto che adesso deve fare sia il documento di programmazione economica sia la legge di bilancio e, quindi entro un mese dovrà dire per forza cosa vuole fare, proporremo anche alle altre organizzazioni sindacali di mobilitarsi e di arrivare a forme di sciopero, non escludendo anche quello generale”.

Un passaggio anche sulla vicenda delle persone migranti: “Credo che il Governo si debba mettere d’accordo se il premier va a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue invece il vice premier a Pontida con Le Pen. Bisogna smetterla di usare questo tema come campagna elettorale. Siamo di fronte a un problema serio, strutturale con cui bisogna fare i conti. Pensare di fare dei muri per non far entrare le persone credo sia una follia”.

Il salario minino

“Il salario minimo è un’esigenza – aggiunge Landini -. Quando in un Paese hai salari da tre-sei euro hai paghe da fame che mettono chi lavora nella condizione di essere povero pur con un impiego, lavorando. E’ necessaria una legge che introduca salario e orario minimo, ma soprattutto che cancelli i contratta pirata”.


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