Cercavano “petit” se volevano hashish e marijuana, ma anche “beaucoup” se invece cercavano cocaina. Utilizzavano terminologie criptiche per il timore di essere intercettati: “dvd”, “regalino”, “partecipazione”, “quel discorso”, “bottiglia di vino”, “mezza ostrica”. Alla fine, però, sono stati tutti arrestati. Così è stata sgominata una banda che gestiva lo spaccio di droga fra la periferia est di Palermo e Cafalù. L’operazione – che ha coinvolto oltre 100 carabinieri dei gruppi di Palermo e Monreale, unità cinofile antidroga e due elicotteri del nono elinucleo dell’Arma di Boccadifalco – ha portato in manette quindici persone accusate di associazione a delinquere ai fini di spaccio.
Il capo della banda sarebbe Paolo Binario, 50 anni, detto “u vecchio”, di Falsomiele che, secondo i militari, poteva contare su una rete di persone che operavano un controllo capillare della zona.
Accanto a lui un altro volto noto alle forze dell’ordine, Franco Capizzi, 37 anni, detto “u pinguinu”, ritenuto fra i principali gestori del traffico di cocaina ed eroina nella zona di Villagrazia di Palermo e della Guadagna. Con loro un gruppo di persone attive nello spaccio di droga al dettaglio, già noti alle forze dell’ordine per gli stessi motivi.
Parte della droga partiva alla volta di Cefalù per rifornire i pusher che si appostavano vicino ai locali notturni della località balneare. I carabinieri si sono mischiati fra la folla e hanno individuatogli spacciatori. Poi, grazie alle intercettazioni, sono giunti a scoprire i canali di rifornimento.
Il primo arresto è quello di Giuseppe Rigatuso, 45 anni di Cefalù, trovato con 12 grammi di cocaina purissima e in possesso di sostanze per il “taglio” della droga.
Percorrendo a ritroso il viaggio degli stupefacenti, i militari giungono a: Michele Pantaleo, Valentina Albano, Carmelo Osman, Agostino Ferreri, F.F., S.F., P.C., Fabio Marchese e Monica Scalici, insospettabile corriere. I militari sottolineano l’importante contributo delle famiglie dei quartieri dove c’erano le principali piazze di spaccio.
Il blitz nasce da un’indagine coordinata dal pm di Palermo Emanuele Ravaglioli e da quelli di Termini Imerese Gianluca De Leo e Francesco Grassi. L’inchiesta, condotta per oltre un anno dai militari di Cefalù e Palermo-Piazza Verdi, ha permesso di individuare un maxi traffico di droga: lo stupefacente veniva rivenduto nei quartieri Falsomiele, Bonagia, Guadagna e Borgo Ulivia del capoluogo siciliano e nelle località balneari di Cefalù. L’operazione ha portato al sequestro di oltre 1.200 dosi. A.C.
Le foto degli arrestati