"Meno privati e più differenziata | Come cambia il sistema dei rifiuti" - Live Sicilia

“Meno privati e più differenziata | Come cambia il sistema dei rifiuti”

Intervista a Giusi Savarino. "La gestione pubblica è il senso della riforma dei rifiuti che sta preparando l'Ars".

Sui rifiuti qualcosa si muove in Sicilia ma la strada è lunga e tortuosa. Si tratta pur sempre di uno dei settori in cui il disastro negli anni precedenti è stato più desolante. Ma i numeri dicono che c’è qualcosa che sta cambiando. A partire da quelli della raccolta differenziata, che in Sicilia negli ultimi anni è finalmente decollata. Ma sul punto il governo e la coalizione hanno un disegno di sistema, dice Giusy Savarino, presidente della commissione Ambiente dell’Ars: “Stiamo smantellando un sistema di oligopolio dei privati delle discariche. C’erano pratiche che rimanevano sepolte per anni e la Sicilia è rimasta schiava per anni dei privati che hanno dettato i prezzi”.

Un sistema costoso e insostenibile che si intende scardinare con due tipi di intervento. “Anzi tutto, si aumenta la differenziata, premiando i comuni virtuosi come abbiamo previsto”, dice Savarino. Nell’ultima delibera di giunta del 18 luglio scorso in cui si affronta il tema dei rifiuti e in particolare del trattamento dell’organico, si parla di un dato regionale di differenziata al 38 per cento. È ancora poco ma solo qualche anno fa eravamo lontanissimi. Il documento fissa l’obiettivo, ambizioso, di arrivare nel 2021 al 65 per cento. Più differenziata significa meno conferimento in discarica. E questo è il primo step per scardinare l’oligopolio, ragiona l’esponente di Diventerà Bellissima. “Il secondo è fare impianti pubblici. E il governo Musumeci ne ha già finanziati diversi: l’ampliamento della discarica di Sciacca, un nuovo impianto di compostaggio a Casteltermini e un altro a Ravanusa, il nuovo impianto del Tmb (il pretrattamento dei rifiuti prima di finire in discarica, quelli pubblici funzionanti in Sicilia a luglio erano solo otto, ndr) a Gela, che partirà entro settembre. A Enna è stata riaperta la discarica pubblica con un impianto di Tmb moderno e questo ha permesso di conferire lì a diversi comuni dell’Agrigentino che erano costretti a finire a Trapani”. Interventi sulle discariche pubbliche sono programmati anche su Bellolampo e Trapani. E altri impianti pubblici per il compostaggio saranno realizzati per colmare un vuoto , visto che gli impianti attualmente esistenti e funzionanti sono troppo pochi. “Il vero dramma è a Messina e Siracusa, si sta cercando una soluzione per realizzare lì gli impianti di compostaggio. Il presidente ha incontrato i sindaci e si sta cercando un’area”.

E poi c’è la riforma dei rifiuti. Attesissima ed esitata dalla commissione. Quando arriverà in Aula, onorevole Savarino?

“In Aula è arrivata ma prima si deve chiudere con la sessione di bilancio, ci sono i collegati. Abbiamo esitato cinque disegni di legge oltre alla riforma dei rifiuti, come quello che rende la Sicilia plastic free, esitato il 3 aprile e ancora in attesa. È una legge importante, con bandi per la riconversione industriale dei produttori, sanzioni per chi ha concessione di demanio e usa stoviglie monouso di plastica e anche una promozione della spiaggia più virtuosa di Sicilia”.

Torniamo alla riforma dei rifiuti. È ottimista su quello che sarà il suo cammino in Aula?

“Un tema su cui temo che avremo resistenze è l’obiettivo di dare un’organizzazione alla gestione dei rifiuti più trasparente. Tra Ato e Ssr ci sono 18 e 27 soggetti, devono diventare meno, uno per provincia, e devono essere enti pubblici. Questo significa più trasparenza e soprattutto potere sostitutivo della regione in caso di inerzia. C’è però l’aspetto del personale, in particolare degli 800 amministrativi. Se gli enti diventano pubblici dovranno rientrare attraverso una selezione pubblica. Spero che su questo non si fermi la legge, perché se non passa questo aspetto la riforma non ha più senso. Ma ovviamente non ci stiamo occupando solo di rifiuti in commissione”.

Un’altra legge importante su cui si lavora?

“Il ddl sull’urbanistica, atteso da quarant’anni. Abbiamo iniziato le audizioni in commissione e faremo anche degli incontri in giro per la Sicilia. Guardiamo all’esperienza di riqualificazione urbanistica di Favara come a un modello”.

Ma tutti questi buoni propositi non rischiano di incagliare negli scogli di un’Aula sempre litigiosa e instabile?

“Io credo che la leadership del presidente Musumeci stia crescendo, non solo in Sicilia. Viviamo le fibrillazioni di un centrodestra in evoluzione ma la coalizione è forte. Sono ottimista anche se spero che a Roma possa cambiare la compagine di governo perché questo esecutivo gialloverde non offre garanzie d’ascolto. In un nuovo centrodestra che si candida a governare, Diventerà Bellissima può avere un ruolo da protagonista, come riferimento del Sud, che vive oggi più che mai una sfida fondamentale come quella dell’autonomia differenziata”.


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