MESSINA – La strada definitiva è stata imboccata, da lì non si può più tornare indietro ma adesso per i tifosi del Messina serve solo aspettare le risposte della società, anche se il tempo scorre inesorabilmente. Siamo praticamente giunti a metà gennaio, ma il mercato di riparazione del Messina stenta a decollare. Ad oggi nessun volto nuovo alla corte di mister Cristiano Lucarelli, che continua a disporre della stessa identica rosa di quando è arrivato in riva allo Stretto. I giallorossi al momento si trovano in provincia per continuare la preparazione in vista del primo impegno del 2017, che sarà sabato prossimo a Francavilla. Ieri l’amichevole con il Rocca di Caprileone, squadra che milita nel campionato di Eccellenza, vinta per 4-1 dai giallorossi grazie ai gol di Musacci, Madonia, Bruno e Marseglia.
Il tecnico livornese ha lanciato più di un segnale, perché la rosa va sfoltita sotto il profilo numerico e rafforzata sotto quello qualitativo, ma siamo giunti a metà della sessione invernale del mercato e ancora in molti aspettano il primo colpo della società. Non c’è però da stupirsi se le operazioni di mercato siano andate sin qui a rilento, perché la proprietà ha trascorso queste prime settimane del 2017 a sfogliare la margherita, decidendo a quale cordata dare fiducia per un ingresso in società. Murato ogni tentativo di Franco Proto, il presidente Natale Stracuzzi ha aperto le porte al gruppo romano guidato dall’avvocato Angelo Massone, nome che ha suscitato più di un dubbio nell’animo della tifoseria.
Massone non è una new entry nel mondo del calcio, anche se le sue esperienze in Romania non sono certamente entrate negli annali, alla guida del Soimii Pancota, Rapid Bucarest ed Fc Ceahlaul. I gruppo organizzati stanno alla finestra, ma molti si interorgano sulla bontà della scelta fatta dall’attuale proprietà. Dubbi che possono essere fugati solo sfruttando al meglio la seconda parte di questa finestra di mercato, cercando di accontentare quanto più possibile Lucarelli, allestendo una squadra in grado di raggiungere la salvezza senza dover passare dalle sabbie mobili dei playout.