TRAPANI – I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno perquisito il reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate alla ricerca del primo esame istologico effettuato da Matteo Messina Denaro, malato di tumore al colon. Gli inquirenti stanno valutando la posizione del primario, Filippo Zerilli, che il giorno della perquisizione (avvenuta ieri mattina) era assente per malattia. Anche le posizioni di altri medici sono all’attenzione degli investigatori che voglio comprendere se fossero a conoscenza della vera identità di Andrea Bonafede.
La chemioterapia in carcere
Il boss, intanto, è stato visitato già ieri mattina nella infermeria del carcere ‘Le Costarelle’ dell’Aquila dal professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia a gestione universitaria dell’ospedale San Salvatore: è quanto emerge da fonti mediche. L’incontro sarebbe durato circa un’ora. Secondo quanto si è appreso, nonostante uno strettissimo riserbo, tutte le terapie e le procedure verranno attuate preferibilmente in carcere per ridurre al massimo gli spostamenti in ospedale che farebbero scattare misure di sicurezza molto importanti.
Si è trattato dell’inizio della complessa procedura, medica e organizzativa, che porterà a stilare un programma di cure per il boss mafioso catturato lunedì e richiuso da ieri all’Aquila in regime di 41bis. Nulla viene fatto trapelare sulle condizioni del boss: è certo che i sanitari stanno esaminando esami e documenti inviati dai medici di Palermo, poi verrà stabilita la strategia d’intervento tra cui anche la chemioterapia. Somministrazione che, secondo quanto si è appreso, sarà effettuata in uno spazio riservato in carcere alla presenza dell’oncologo, molto probabilmente lo stesso professor Mutti. Comunque, emerge da fonti sanitarie, la Asl provinciale dell’Aquila ha preso in carico il paziente ed è in continuo contatto con l’Amministrazione carceraria.