Maledice la "gentaccia", gli interrogatori di Messina Denaro

Messina Denaro maledice la “gentaccia” ma è stato un depistatore

Commenti

    Evidentemente ha preso esempio da taluni giudici che, per dolpa o dolo, sono stati parimenti depistatori

    Io questi interrogatori li prenderei e li analizzerei perbene, perché nonostante sia stato uno dei più efferati criminali alla fine ha parlato e anche se non lo ha ammesso si è incollato, perciò vero che ha ucciso la fidanzata del boss Milazzo, vero che ha partecipato alle stragi (e qui ci dice che lui non ha organizzato quello di Firenze, forse, anzi sicuramente quelli di Roma è stato lui perché lì vittime non ce ne sono state; su Capaci ci dice che è l’inizio di un qualcosa che va oltre il maxiprocesso e la mafia e come ha fatto Riina, almeno da quello che uscito per ora, non parla di Via d’Amelio).
    Si incolpa del sequestro del piccolo Di Matteo, e la sua ricostruzione quadra con quello che fece la moglie di Di Matteo quando il marito si pentì, e dice che l’omicidio è da addossare a Brusca.
    Quindi volente o nolente alla fine Messina Soldino è stato un confidente, e per una volta i magistrati devono essere asettici e non farsi trasportare dalle emozioni, nel ricordo dei Grandi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!

E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.

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