PALERMO – C’è una circolarità che sorprende. Nulla accade per caso specie quando c’è di mezzo Matteo Messina Denaro. L’arresto di Floriana Calcagno, amante e – secondo l’accusa – favoreggiatrice della latitanza del capomafia, custode dei suoi segreti, impone un salto indietro nel tempo. Una vicenda riemerge dal passato.
Il mistero della Panda verde
Ieri, lunedì 14 aprile, la Corte di appello di Palermo ha condannato a 20 anni di carcere Franco Luppino, boss di Campobello di Mazara e da sempre fedele alleato di Messina Denaro. Andrea Bonaccorso, mafioso pentito di Brancaccio, raccontò che il 5 novembre 2007 Luppino stava raggiungendo a bordo di una Panda di colore verde Salvatore Lo Piccolo a Giardinello. Quel giorno il boss di San Lorenzo fu arrestato assieme al figlio Sandro, ad Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi.
A bordo della Panda ci sarebbero stati Ferdinando Gallina, giovane e rampante boss della famiglia mafiosa di Carini, alleata fedele di Lo Piccolo, di recente condannato all’ergastolo, e lo stesso Messina Denaro.
“Sarebbe successo il 48”
Nei giorni precedenti Adamo avrebbe detto a Bonaccorso che doveva esserci un incontro con “un trapanese” senza specificarne l’identità e bisognava “tenere gli occhi aperti”. Quando videro che sul cielo di Giardinello c’era un elicottero decisero di allontanarsi in fretta. Successivamente Pino Scaduto, boss di Bagheria, avrebbe svelato a Bonaccorso l’identità del misterioso “trapanese”: Matteo Messina Denaro. “Se i poliziotti avessero aspettato al massimo un’ora – riferì Bonaccorso – in quella casa sarebbe successo il 48”.
La Panda verde fu intercettata da altri investigatori che seguivano Luppino. La agganciarono nella zona di Balestrate e la seguirono fino a Castelvetrano dove due uomini, così c’era scritto nei rapporti di allora, la parcheggiarono in un magazzino-officina per poi allontanarsi a piedi. Furono anche prelevate delle impronte, ma non bastarono a stabilire con certezza chi fosse l’uomo assieme a Luppino.
L’incontro con Messina Denaro?
Due uomini, non più tre. Un passeggero era sceso prima che iniziasse il pedinamento. La presenza di Messina Denaro non è stata mai confermata. Qualcuno, fra gli investigatori, ritiene che Messina Denaro per prudenza non sarebbe andato a incontrare un altro super ricercato. Resta il fatto che un suo uomo, Luppino, andò a discutere di affari con Lo Piccolo.
Di chi era l’officina dove fu parcheggiata la Panda? Di Rocco Calcagno, il padre di Floriana, l’amante di Messina Denaro.
La scomparsa dei Maiorana
A completare il quadro c’è la vicenda della scomparsa degli imprenditori Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio, spariti nel nulla nel 2007. Quando arrestarono Lo Piccolo i poliziotti trovarono l’archivio dei pizzini. In uno c’era scritto: “Per quanto riguarda l’amico L. di Campobello di M. Ti informo che noi, tramite Ferd, l’abbiamo già contattato. Come di fatti gli avevamo fatto un appuntamento per il 19 Ott. Ma non è venuto. Può essere che M ha avuto qualche imprevisto? O che si sono sbagliati nel posto. Cmq Ferd. si ci stava nuovamente mettendo in contatto per vedere cosa è successo”. Era la copia di un documento già inviato o Lo Piccolo non ha fatto in tempo a spedirlo? Chi era il destinatario? “L.” sta per Luppino? “Ferd” per Gallina? “M” per Messina Denaro che, dunque, era interessato al caso Maiorana?
Nell’inchiesta archiviata per l’omicidio dei Maiorana si è scandagliata anche l’ipotesi che il latitante fosse stato vittima di un ricatto a sfondo sessuale. Misteri su misteri, con una circolarità che sorprende.