Meteo e stragi: quelle strane omissioni - Live Sicilia

Meteo e stragi: quelle strane omissioni

Due fatti, avvenuti di recente, hanno suscitato in chi scrive inquietudine e soltanto a seguire dissenso.
SEMAFORO RUSSO
di
2 min di lettura

Due fatti, avvenuti di recente, hanno suscitato in chi scrive inquietudine e soltanto a seguire dissenso. Due fatti su cui desideriamo attirare l’attenzione del lettore, indipendentemente dalle appartenenze di partito, quando un’appartenenza dovesse sussistere.

Il primo fatto. Il 2 agosto scorso abbiamo celebrato il 43° anniversario dell’orribile strage (85 morti e oltre 200 feriti) compiuta nel 1980 alla stazione di Bologna. Ebbene, non solo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si è recata a Bologna, ma ha evitato accuratamente di parlare della matrice neofascista dell’attentato limitandosi a un generico richiamo al terrorismo e auspicando (sic!) ulteriori indagini e ricerche.

Errore (voluto), infatti la matrice neofascista è ormai giudiziariamente accertata definitivamente, come vigorosamente sottolineato dal Capo dello Stato. Sergio Mattarella ha esplicitamente evocato il coinvolgimento dell’estrema destra eversiva in quel massacro e ha, al contempo, rinfrescato la memoria di tutti sui vergognosi depistaggi di pezzi di apparati dello Stato per impedire che si giungesse ai mandanti e agli esecutori.

Pare che nessun rappresentante del governo italiano abbia pronunciato la frase “strage neofascista”, non l’ha pronunciata il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e nemmeno il fantasioso Matteo Salvini. Tale silenzio, o meglio, tale fuorviante messaggio della Meloni e dell’attuale maggioranza è inquietante, perché conferma che siamo purtroppo ancora lontani dalla costruzione in Italia di una destra liberale, democratica e adeguatamente acculturata mentre, invece, dobbiamo registrare la perduranza di una destra ambigua, rozza, tuttora legata alla sua radice fascista (il Movimento Sociale Italiano) e nazionalista nel senso patologico del termine. Amara consapevolezza visto il consenso attribuito a Fratelli d’Italia.

Andiamo al secondo fatto inquietante. Matteo Salvini. Una domanda: è normale, a poche settimane da ulteriori, disastrosi ed inediti eventi metereologici (in Italia e un po’ ovunque nel mondo) e dopo l’allarme degli scienziati secondo i quali all’Antartide adesso manca una quantità di ghiaccio marino delle dimensioni dell’Argentina, che Salvini neghi i drammatici cambiamenti climatici in corso già da alcuni anni?

Anche qui, per fortuna c’è il Presidente della Repubblica Mattarella che, al contrario, incita a far presto nel correre ai ripari prima che sia troppo tardi. No, non è affatto normale negare adesso i profondi mutamenti climatici, piuttosto è, appunto, inquietante. I negazionisti cominciano ad essere numerosi (sempre minoranza intendiamoci) e la cosa è decisamente pericolosa quando dietro il negazionismo ci sono interessi economici stratosferici, leciti o criminali, a danno dell’ambiente e del genere umano. Inammissibile, a fronte di vagonate di studi e dell’evidenza empirica, che vi sia un ministro o, addirittura, un intero Esecutivo che basa il proprio scetticismo sulla stupida battuta che in estate solitamente c’è molto caldo. Ma in che mani è il futuro dei nostri giovani?

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