Week end soleggiato |Siccità: agricoltura in ginocchio - Live Sicilia

Week end soleggiato |Siccità: agricoltura in ginocchio

Fine settimana all'insegna del sole. Sul fronte agricoltura, critica la produzione delle arance e delle olive, bene invece la vendemmia. Le temperature secche stanno giocando un brutto scherzo agli agricoltori. .

CATANIA – Gli alti e bassi climatici che le ultime settimane ci hanno regalato hanno procurato notevoli squilibri oltre che al nostro umore e alle nostre abitudini, anche all’ecosistema che ci circonda. Perché se il cambio orario e la consapevolezza di essere già a novembre nella concezione comune hanno aperto le porte ufficialmente all’inverno, è vero pure che gli oltre 24° delle scorse mattinate hanno fatto a pugni con l’idea di “inverno”. Cosa aspettarci dunque per questo fine settimana? Mare o montagna? Canottiera o maglione?

La risposta arriva dall’esperto Luigi Pasotti, tecnico del SIAS servizio informativo agrometereologico siciliano: “la situazione è abbastanza complessa e variabile, questo fine settimana sarà di certo soleggiato e non avrà tratti tipicamente invernali nonostante il calendario segni l’1 e il 2 di novembre”. Per assistere ad abbondanti e regolari piogge dovremo quindi attendere, forse il 4 novembre vivremo una giornata un po’ più fredda.

SOS agricoltura. Nonostante le bombe d’acqua di brevissima durata venute giù nelle scorse settimane, quello della siccità delle nostre terre è infatti un problema davvero di notevole importanza. “Le nostre terre sono troppo secche – prosegue l’esperto – Le recenti piogge della prima decade di ottobre non hanno significatamente ridotto il pesante deficit di precipitazioni che perdura ormai da oltre 2 anni in buona parte della Sicilia Orientale”.

Come monitorato infatti dalle mappe delle precipitazioni SIAS degli ultimi ventiquattro mesi, la scarsità delle precipitazioni sulla Sicilia sud-orientale è divenuta ormai una regola e non una eccezione.

Male soprattutto per olive ed arance. “Le precipitazioni scorse non sono state in grado di ricostituire la capacità idrica dei campi e delle riserve sotterranee. – conclude Pasotti – le reti consortili sono quasi vuote, le arance soprattutto hanno bisogno di acqua, le falde si sono abbassate e di conseguenza i costi di pompaggio sono aumentati”. Questo significa che chi non ha pozzi va incontro ad un altissimo rischio di perdita della produzione.

 


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