Prima ancora di fare il test di gravidanza già sai come chiamerai tua figlia, dove andrà a scuola, dove le comprerai i pagliaccetti e chi saranno i suoi amici. Questo perché è dai tuoi 14 anni che lavori sodo per costruirti il giro di amicizie perfetto. Quelle persone eleganti, colte e perbene che non hai smesso di monitorare un attimo e che ora che stanno iniziando a figliare tu non puoi restare indietro. Per questo al secondo mese frequenti il corso preparto più in voga dell’equatore insieme alle tue coetanee tanto chic, così nel programmare le vite della vostra prole diventerete migliori amiche. Eh perché tua figlia deve andare all’asilo con i loro pargoli firmati e, cosa estremamente più importante, deve saperli coltivare tipo i campi di grano che nascono dentro Pupo affinchè un giorno uno qualsiasi di questi la porti all’altare. Non mancherà a te istruirla. Ma come funziona? Intanto le si mette un nome che va di moda. Ci sono le annate dei nomi. L’annata Carolina, l’annata Giulia (primi anni ’80), l’annata Ludovica.. e fin qui è facile, sperando, ovviamente per l’infante, che non arrivi mai l’annata Sciaron. Le scuole poi sono sempre le stesse, almeno a Palermo.
Ad esempio le elementari migliori si vocifera siano quelle del Gonzaga che adesso si chiama Cei, o come dicono i Ceiini, Ciaaai. Ormai novenne, la bambina viene spedita quasi a calci nel sedere a fare tennis, basket, equitazione, pianoforte da qualche parte, purchè lo faccia con bambini vip e purchè la mamma possa raccontare al prossimo gli impegni favolosi della figlia e soprattutto presenziare. Perché che sia il corso di tennis, una festa pomeridiana, la ricreazione a scuola, lei sa bene quanto sia fondamentale per la riuscita del futuro matrimonio buono l’integrazione con le mamme vip. Inoltre, al secondo punto del decalogo della perfetta mamma ruffiana, c’è l’iscrizione ad un circolo. È importante che la bambina abbia basi solide sulle quali costruirsi una sua propria personalità e sono talmente personalizzate, che al suddetto circolo si gode settimanalmente dell’esilarante spettacolo di un’esercito di Costanze dalla lunga chioma bionda (Soluzione Schultz a cati) e lo stesso abitino rosa che dicono le stesse identiche cose. Da qui il terzo fenomale comandamento: desidera la roba d’altri. La lungimirante mammina insegna sin da subito alla figlia il valore delle cose. Ad esempio, la tua compagna ha la penna di Hello Kitty? Mandami un sms che vado a comprarla e te la porto a ricreazione. Altro esempio, a quella lì hanno regalato il braccialetto da cinquecento euro? Amore mio basta dirlo a papà che te ne prende due, così sei tu quella importante.
Per essere una bambina vip di quelle proprio DOC, bisogna stare bene attenti alla forma fisica. Una bambina vip non può essere tondetta o pesantuccia. Infatti, a chi bazzica l’ambiente, non mancherà occasione per assistere alla seguente scena: Cena. Padrona di casa offre a dodicenne un bis di pasta. Dodicenne guarda madre. Madre dilata le pupille con fare minaccioso. Dodicenne rifiuta con garbo il bis. Altri ospiti raggelati. True Story. La mamma detiente anche l’assoluto potere decisionale sulle amicizie della figlia, impedendole categoricamente di frequentare coetanei poveri o peggio, figli di gente scognita. Del resto dopo tutti i soldi investiti non sarebbe carino se invece di diventare la “moglie di” la bambina un giorno dovesse, orrore, lavorare o per carità, non essere in un certo giro. Infatti nella mentalità del caso, meglio ladro che povero, in quanto “là i propietà cci sù”. In sostanza la creatura viene totalmente diretta dalla madre burattinaia, tipo bambola. Dopo il Ciaaai, le estati al circolo e la scuola tennis, la ragazza perlatro già abbondantemente fidanzata con il biondo vip figlio del palermitano vip, viene iscritta a Giurisprudanza perché bisogna urlare al mondo che oltre ad essere bella è anche piena di ambizione.
C’è da dire che lei ha proprio la vena del notaio, sin da quando era piccola sapeva usare benissimo il timbro dei Puffi ed è davvero importante che realizzi i suoi sogni di grandezza. Infatti all’aperitivo con le altre mamme e le altre figlie, mentre i papini lavorano, si raccontano che Giurisprudanza di Palermo è la più difficile in Italia, che ci sono professoroni, “ma devo studiare, se non mi do la materia mio padre non me la cambia la Bmw.”. Ed è lì che la mamma carica la dose con credibilissimi “guai se non ti dai le materie”. Almeno finchè al prossimo compleanno quello non si presenta con il brillante e allora puoi pure smettere. La storia finisce con un “…e vissero per sempre felici e contenti” tipico delle favole contemporanee. Dove lui gestisce le imprese di famiglia e lei ormai quarantentenne passa le serate burracando case case e le giornate al circolo, in compagnia del maestro di tennis della bionda figlioletta che va al Ciaaai.