ROMA – Il governo della Sicilia, la debacle in alcune città alle amministrative e l’appello all’unità del partito arrivato ieri dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. Sullo sfondo le tensioni, la spaccatura con Gianfranco Miccichè e il ruolo del nuovo commissario Marcello Caruso. L’onorevole Tommaso Calderone non ha dubbi.
Cosa sta succedendo in Forza Italia?
“Dopo la gravissima perdita del Presidente Berlusconi, nel partito c’è stato un momento di grande vicinanza nel gruppo parlamentare. Ci siamo riuniti con i senatori e i deputati. C’è un clima di grande collaborazione e proposizione. Ma la cosa che mi ha colpito di più è l’affetto della gente comune, che ci chiede di andare avanti, ci dicono che sono con noi e la prova è l’aumento della percentuale degli elettori nel Molise”.
In Sicilia le cose non sembrano andare allo stesso modo
“Ho letto l’intervista di Mulè, mi sento di condividerla. Bisogna governare e non comandare, sono d’accordo con Giorgio Mulè”.
Dal punto di vista pratico questa enunciazione come si traduce?
“Ho visto molte tensioni, non solo dentro Forza Italia, chiaramente un uomo che ha fatto la storia come Gianfranco Micciché non può essere messo all’angolo e deve essere recuperato. Un fuoriclasse come Falcone non può essere messo in discussione, è un fiore all’occhiello. Lo dico al di là dei miei rapporti con loro. Credo che un atteggiamento più inclusivo faccia soltanto bene a Forza Italia e alla Sicilia”.
Sta mandando un messaggio a Schifani?
“Lui non ha bisogno dei miei messaggi, la sua storia lo precede. A Marcello Caruso però vorrei direi di venire di più nei territori, a lui non l’ho visto. Grazie al mio lavoro e quello di Bernardette Grasso, abbiamo ottenuto risultati importanti, ma ci sono molti sindaci di Forza Italia che non lo conoscono. Bisogna pensare ai numeri insoddisfacenti di Trapani, Ragusa e Siracusa. Catania non conta perché c’era Marco Falcone”.
Che messaggio invia a Caruso?
“A Caruso consiglierei anche di rispondere al telefono, se cambiasse atteggiamento ne trarrebbe beneficio sicuramente Forza Italia, dopo la sostituzione di Miccichè. Ci tengo a sottolinearlo che lo dico in chiave costruttiva”.
Da cosa bisognerebbe ripartire, quindi?
Forza Italia è molto forte, ha bisogno di qualche ritocco organizzativo in Sicilia, il lavoro straordinario che sta facendo il partito nazionale. Abbiamo letto di numeri importantissimi in Molise, il lavoro di tutti i molisani, di tutto il partito, è un lavoro che ha portato a un risultato straordinario. In Sicilia si potrebbe ipotizzare un modello Italia, come sta avvenendo a livello nazionale. Ciascuno con il suo ruolo, con grande collaborazione. Miccichè ci ha insegnato che i numeri sono quelli che contano e lui i numeri li ha fatti. Porca miseria se li ha fatti!”.