Micron, ancora scioperi | ma l'azienda è irremovibile - Live Sicilia

Micron, ancora scioperi | ma l’azienda è irremovibile

La multinazionale americana resta rigida sulle procedure di diminuzione del personale.

La nota della Cisl
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CATANIA – Lo sciopero non smuove Micron. Oggi, si è tenuta la prima tornata di 8 ore sciopero in tutti i siti italiani del gruppo multinazionale. A Catania, si è registrata la partecipazione della quasi totalità dei lavoratori. I lavoratori del sito catanese hanno anche tenuto una manifestazione e incontrato il presidente Napolitano, al quale è stata consegnata una lettera del coordinamento.

La multinazionale americana resta rigida sulle procedure di diminuzione del personale. Posizione che è stata ribadita nell’incontro romano che, in contemporanea allo sciopero, si è svolto oggi al ministero dello Sviluppo tra le delegazioni sindacali, la direzione aziendale di Micron Italia, le istituzioni regionali di Abruzzo, Lombardia, Campania, Sicilia, Veneto e il Ministero. I rappresentanti del Mise, Castano e Cherubini, hanno informato le delegazioni sindacali della disponibilità di Micron a un incontro con rappresentanti della multinazionale che verrà fissato in questi giorni a cui si aggiunge l’interessamento e il ruolo attivo del ministero nella vertenza Micron, con l’impegno, da parte del Governo sul settore della microelettronica e componentistica elettronica, con la conferma del tavolo di settore fissato il prossimo 7 marzo.

Al di là della disponibilità del Governo, però, resta da parte aziendale la rigidità per soluzioni alternative alla procedura di riduzione del personale, l’unica disponibilità emersa è stata di avviare alcune verifiche per offrire eventuali opportunità di lavoro nelle sedi estere del gruppo. Per Nicola Alberta, coordinatore nazionale Fim Cisl Micron-StM, e Piero Nicastro, segretario provinciale Fim Cisl Catania, «l’incontro di oggi non aggiunge grandi novità, siamo preoccupati delle rigidità aziendali visto che non siamo di fronte a una crisi del settore e industriale, ma a “rigidità” da parte aziendale che si giocano sul piano delle strategie finanziarie; per questo, come organizzazioni sindacali presenteremo un documento tecnico sulla situazione del settore». «Il nostro obiettivo – sottolineano – resta trovare una soluzione che tuteli tutti i lavoratori e consolidi la presenza industriale del gruppo in Italia, salvaguardando il capitale umano e professionale. Serve una svolta, per affrontare in modo serio i problemi aperti, in primo luogo sulle prospettive industriali e la salvaguardia occupazionale».

La Fim vuole un paese normale, ma assieme a un’industria che investa e abbia prospettive per il futuro. «Il Governo deve fare la propria parte e chiarire il quadro di sostegno nel settore e le aziende devono presentare piani industriali su investimenti tecnologici che guardino alla prospettiva». «In questo importante settore, l’Italia deve valorizzare e rilanciare le eccellenze tecnologiche oggi presenti nel Paese, per questo abbiamo chiesto al Ministero di fissare un incontro apposito anche con StM insieme alle segreterie nazionali del sindacato, serve un’accelerazione sul piano degli investimenti e un coinvolgimento attivo di StM per affrontare i problemi occupazionali». Va, infatti, ricordato che Micron aveva acquisito qualche anno fa da Numonix (controllata StM) proprio il settore delle memorie acquisendo con essa brevetti e know-how italiani e oggi, dopo aver trasferito le conoscenze altrove, annuncia tagli e dismissioni.


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