Miele stantio venduto per fresco |I Nas ne sequestrano 68 tonnellate - Live Sicilia

Miele stantio venduto per fresco |I Nas ne sequestrano 68 tonnellate

l sequestro e' stato effettuato nell'ambito dell'operazione ''Ferie in sicurezza'' durante la quale sono stati fatti controlli nel settore della sicurezza alimentare alimentare su tutto il territorio nazionale.

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CATANIA -Hanno trovato la presenza, oltre i limiti di legge, di idrossimetilfurfurale, una sostanza che, assente nel miele fresco, si forma con il trascorrere del tempo e rappresenta un indice di prodotto stantio. Per questo motivo, i Nas di Catania hanno sequestrato sessantotto tonnellate di miele, parte del quale di presunta provenienza extracomunitaria. Il sequestro e’ stato effettuato nell’ambito dell’operazione ”Ferie in sicurezza” durante la quale sono stati fatti controlli nel settore della sicurezza alimentare alimentare su tutto il territorio nazionale. Nelle oltre 3.400 ispezioni effettuate i militari hanno rilevato irregolarità nel 30% delle strutture controllate, accertando 1.70 violazioni alle normative nazionali e comunitarie, segnalando oltre 1.100 persone alle autorità giudiziarie, amministrative e sanitarie ed elevando sanzioni amministrative per 1 milione e 300 mila euro. Sono state inoltre individuate oltre 540 tonnellate di alimenti – di cui 344 tonnellate di pesce e molluschi e 196 tonnellate di alimenti di varia natura di ignota provenienza – in pessime condizioni igienico-sanitarie, conservati in ambienti non adeguati, con date di scadenza superate anche da diversi anni. Sono state inoltre accertate irregolarità igienico-sanitarie che hanno portato al sequestro o alla chiusura immediata di 27 ristoranti, cinque bar-gelaterie e sette panetterie.

Immediata la reazione del Codacons, il cui segretario, Francesco Tanasi, ha chiesto ai Nas di intensificare i controlli proprio nel mese di Agosto e nelle località turistiche, e di estenderle ai chioschi, negozi e supermercati, che spesso non rispettano la catena del freddo. “Per l’associazione – precisa Tanasi – il fatto che il 30% degli esercizi fosse irregolare è particolarmente grave e dimostra perché in estate triplicano i casi di disturbi gastrointestinali causati da alimenti contaminati da microrganismi, le cosiddette infezioni, o da sostanze tossiche prodotte dagli stessi microrganismi (intossicazioni). L’associazione ricorda che chi mette in vendita cibi contaminati commette reato”.


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