Migranti alla Doria, la rete: |"Siamo lasciati soli" - Live Sicilia

Migranti alla Doria, la rete: |”Siamo lasciati soli”

Secondo Catania Bene Comune, la Prefettura avrebbe continuato a non garantire medici, interpreti, psicologi e mediatori culturali che potessero sostenere ed interpretare i bisogni dei migranti. (Foto Matteo Iannitti)

l'emergenza
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CATANIA- Prosegue alacremente il lacoro di associazioni,volontari e istituzioni per affrontare l’emergenza migranti, scattata sabato con lo sbarco sulla costa catanesi di circa un centinaio di persone. In particolare si lavora all’interno del complesso scolastico Andrea Doria, di via Case Sante a San Cristoforo, dove sono stati sistemati in attesa dell’identificazione una quarantina di migranti, oggi rimasti appena una ventina dopo la fuga di molti che hanno fatto perdere le proprie tracce.

“Per la terza notte, i migranti sbarcati alla playa di Catania, hanno dormito nella palestra della scuola Doria -raccontano i rappresentanti di Catania Bene comune, impegnati insieme ai volontari della rete antirazzista all’interno della Doria. La situazione, già difficile, ieri è precipitata” – raccontano. Secondo Catania Bene Comune, infatti, la prefettura avrebbe continuato a non garantire medici, interpreti, psicologi e mediatori culturali che potessero sostenere ed interpretare i bisogni dei migranti. “Fra gli altri – aggiungono – una donna che si rifiutava di essere visitata da un medico uomo, bambini disidratati che avevano bisogno di un pediatra, un uomo in sciopero della fame, donne e bambini fortemente provati psicologicamente. Lasciati soli, sono stati sostenuti solamente da professionisti contattati da noi associazioni antirazziste”. I rappresentanti del movimento denunciano anche quello che definiscono un “caso emblematico”: un minore egiziano, ricoverato da sabato all’ospedale con una grave frattura al bacino, avrebbe potuto comunicare con i medici solamente attraverso un mediatore volontario. “Dal pomeriggio, nessuna associazione presente ha avuto il permesso di entrare – continuano – eppure la scuola non dovrebbe essere una struttura detentiva. Possiamo testimoniare che lo Stato qui é presente solo con le forze dell’ordine”, concludono.


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