Migranti, naufragio a Lampedusa: una bimba di 2 anni muore annegata - Live Sicilia

Migranti, naufragio a Lampedusa: una bimba di 2 anni muore annegata

Si cercano altri due piccoli
IL DRAMMA
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LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Nuovo dramma dell’immigrazione sull’isola di Lampedusa, dove una bambina di due anni è morta subito dopo essere stata salvata dalla Capitaneria di porto che cerca altri due bimbi. La piccola era una dei 43 naufraghi recuperati dalle motovedette a Capo Ponente: è spirata mentre la motovedetta la stava portando, assieme agli altri superstiti, verso il porto.

Si cercano altri due bambini

La guardia costiera, inoltre, cerca altri due bambini che, secondo quanto raccontato dai superstiti alla polizia, si trovavano sull’imbarcazione affondata. Due giovani sono stati recuperati da due pescatori lampedusani, padre e figlio, sulla costa di Muro Vecchio. Ora si trovano al poliambulatorio dell’isola.

La partenza da Sfax

I migranti erano partiti in 53 da Sfax, in Tunisia. hanno viaggiato su un barchino di ferro. A poca distanza dalla costa di Lampedusa, poco dopo le 14, la carretta è affondata. In più gruppi, uomini, donne e bambini, hanno raggiunto gli scogli, mettendosi in salvo. Ad accorgersi della tragedia è stato un ispettore dell’ufficio Immigrazione che ha subito fatto scattare l’allarme. Le motovedette della Capitaneria si sono dirette verso Capo Ponente dove hanno recuperato i 43 naufraghi, compresa la bimba di 2 anni che è morta sull’unità di soccorso.

La Croce rossa: “Notizia tragica”

Gli operatori della Croce rossa italiana a Lampedusa hanno accolto all’hotspot di contrada Imbriacola i sopravvissuti al naufragio. Dopo le prime operazioni di accoglienza, sono in corso anche i colloqui con il team degli psicologi. “Ancora una volta veniamo colti da un tragico avvenimento – dice Debora Diodati, vicepresidente della Croce rossa italiana -. Siamo in contatto con i nostri operatori all’hotspot che, come sempre, sono operativi in una situazione di emergenza. La notizia della morte di una bambina di due anni è quanto mai tragica, soprattutto oggi in cui ricorre la Giornata per i diritti dell’infanzia”. 

Il sindaco: “Quante vittime innocenti ancora?”

“Poteva essere una strage di portata più grande, ma Lampedusa continua ad essere la zattera nel Mediterraneo che salva vite umane, mentre l’Europa sta a guardare o al massimo critica. L’Italia non può essere lasciata sola a gestire questo dramma umanitario, quante vite innocenti dobbiamo ancora sacrificare per far sì che qualcosa si muova?”. Lo ha detto il sindaco delle isole Pelagie, Filippo Mannino, in merito al naufragio. “Ringrazio le forze dell’ordine, i medici e i miei concittadini, in particolare i pescatori, per l’instancabile lavoro che svolgono nel salvare queste persone”, ha concluso Mannino.

La bimba è morta annegata

E’ morta annegata la bambina di 2 anni, figlia di guineani, dopo il naufragio di ieri pomeriggio davanti a Capo Ponente a Lampedusa. A constatarlo, durante l’ispezione cadaverica effettuata nella camera mortuaria del cimitero di cala Pisana, è stato il medico Francesco D’Arca, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. Quando la piccola è stata recuperata, dai militari della Guardia costiera, sugli scogli della costa a Nord della maggiore delle isole Pelagie, era in braccio alla mamma, ma era già esanime, annegata. “Già al momento del recupero non dava segni di vita e sono stati fatti, mi è stato riferito, diversi tentativi per rianimarla – ha spiegato D’Arca che è tornato stamattina sull’isola – . Al Poliambulatorio erano stati portati più naufraghi, non soltanto i due salvati dai pescatori di Lampedusa. “Erano tutti in ipotermia – ha spiegato D’Arca -, ma tutti hanno recuperato nel giro di poco tempo e sono stati dimessi e portati all’hotspot”. Il naufragio, secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini che sono tutt’ora in corso, dovrebbe essersi verificato poco prima delle ore 17 di ieri e non alle ore 14 come ipotizzato in prima battuta.


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