Migranti, sindaci in Prefettura: "La tendopoli aprirà tra 7 giorni)

Migranti, sindaci in Prefettura| “La tendopoli aprirà tra 7 giorni”

Fumata nera in Prefettura a Catania per i sindaci del Calatino che rientrano nelle rispettive città con la notizia che l’apertura della tendopoli di Vizzini sia questione di giorni.

CATANIA – Fumata nera in Prefettura a Catania per i sindaci del Calatino che rientrano nelle rispettive città con la notizia che l’apertura della tendopoli di Vizzini sia questione di giorni.
Nulla di fatto, dunque, per la delegazione dei primi cittadini che ieri mattina ha preso parte a un tavolo tecnico in Prefettura per affrontare la spinosa questione della tendopoli per rifugiati richiedenti asilo voluta dal Governo in quello che fu il 115° Deposito Sussidiario dell’Aeronautica Militare.

Le tempistiche

Entro sette giorni la struttura sarà completa e pronta ad ospitare i primi trasferimenti.
All’interno del perimetro della base militare si lavora senza sosta da venerdì, il cronoprogramma di cui oggi i sindaci hanno potuto apprendere alcuni aspetti, prevede la sistemazione delle tende in aree suddivide fra loro e ciascuna sarà dotata di sei o otto posti letto. Dovrebbe dunque esserci nelle intenzioni del Ministero di contingentare gli ospiti con un ulteriore divisione degli spazi che dovrebbe servire a prevenire eventuali contagi incontrollati.

La sicurezza

Saranno installate, prima dell’apertura, telecamere di video sorveglianza su tutto il perimetro e il controllo verrà garantito dalle forze dell’ordine e dall’esercito che proprio stamani ha effettuato un sopralluogo nelle aree interne ed esterne alla base.
Rabbia e delusione fra i cittadini di Vizzini che temono ripercussioni negative per il proprio territorio: “siamo stati chiusi in casa due mesi, non abbiamo potuto lavorare”. “Adesso che si ricomincia a farlo – aggiunge – con tutte le prescrizioni del caso, temiamo che si possa perdere la capacità attrattiva della nostra città e delle nostre attività commerciali.”
“ Chi dei paesi vicini verrà nei nostri ristoranti? Anche se la paura fosse immotivata, l’associazione Vizzini alla tendopoli per migranti in quarantena prevarrà sulla gente che si recherà altrove”.

Le opinioni

C’è un bar a poche centinai di metri da contrada Salonia, un luogo di passaggio nella Vizzini Scalo dove transitano operai, imprenditori, cittadini che lavorano fuori città e adesso anche il personale della Croce Rossa che con la sua carovana è arrivato nella frazione la scorsa settimana.
Qui la gente rivendica la propria indole accogliente ma sulla questione è perentoria: “E’ vergognoso, nessuno sapeva nulla e nessuno può far nulla. Qualche burocrate ha scoperto Vizzini a Roma e ha deciso fregandosene di tutto e tutti.”

Sale la tensione

“ A Vizzini non abbiamo neppure il pronto soccorso ma hanno deciso di portare centinaia di persone in quarantena. Adesso spunteranno i medici e i posti letto dentro il campo che alla nostra città sono stati negati già molti molti anni fa. Questa è l’Italia.”

Le rassicurazioni

Dalla Prefettura è stato comunicato inoltre che i richiedenti asilo che verranno trasferiti nella tendopoli saranno solo quelli che risulteranno negativi ai tamponi effettuati al momento dello sbarco.
Rassicurazione che non convince i sindaci che temono falsi negativi e peggio positivizzazioni al Covid19 successive al risultato dei primi tamponi effettuati.

Il primo cittadino

Il Sindaco di Vizzini, Vito Cortese, non usa mezze frasi e ricordando che Vizzini è comune capofila del calatino per i progetti di integrazione di rifugiati richiedenti asilo, sottolinea il pericolo connesso alla tipologia di trasferimenti che avverranno nel suo comune:
“Sarebbe una tragedia sanitaria senza fine quella di Vizzini se la struttura a pieno regime registrasse anche un solo caso positivo. Significherebbe che tutti gli ospiti, che possibilmente hanno già completato la loro fase di quarantena dovrebbero essere nuovamente sottoposti a tampone. All’esito dello stesso, creando situazioni di esasperazione all’interno del campo con tutti i rischi annessi”.
“Quando avevamo pensato di rifunzionalizzare questa struttura distrutta e vandalizzata con un progetto dedicato ai minori che ci fu lapidariamente liquidato come non interessante. Venerdì invece, a cose fatte, vengo informato che stanno giungendo nella nostra città i mezzi della Croce Rossa e che allestiranno una tendopoli all’interno della base militare. Una comunicazione che sminuisce il ruolo del primo cittadino della città interessata e non tiene conto del parere di tutti i territori interessati.”
Venerdì la prima manifestazione davanti i cancelli della base per dire no all’apertura della tendopoli.

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